Domenica, 01 Set 24

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La giunta approva il consuntivo 2008 col buco da 2,3 mln

Confermato le anticipazioni della vigilia. Senza alienazioni sarà dissesto finanziario entro tre anni

Il Comune ha poco più di due anni di tempo per risanare le proprie casse altrimenti sarà inevitabile il dissesto finanziario. Gli atti del Conto consuntivo 2008, purtroppo, parlano chiaro: il disavanzo di amministrazione ammonta a 2.277.114 euro, da ripianare assolutamente entro due anni oltre l’esercizio in corso (art. 193 TUEL), e cioè entro il 2011, esclusivamente con entrate proprie (prevalentemente tributi) o con proventi derivanti da alienazione di beni comunali. E la “sentenza” (ovvero, l’approvazione del Consuntivo 2011), se le situazione non precipiterà, arriverà giustappunto nella primavera del 2012, insieme alla scadenza elettorale, caratterizzando il destino sia di chi lascia che di chi subentra. Altre strade non ve ne sono (assunzione di prestiti o utilizzo di risorse a specifica destinazione per legge) e, dunque, a conti fatti oggi si può affermare che il Comune di Atripalda è davvero entrato nell’anticamera del dissesto finanziario. Una situazione che in realtà è ancor più grave se pensiamo che per il 2009 ed il 2010 sono stati già assunti ulteriori impegni di spesa, per circa 400mila euro, derivanti dal piano triennale di rientro dai debiti fuori bilancio approvato lo scorso anno. Ed, inoltre, almeno a naso, non sembrerebbe esserci neanche troppa corrispondenza fra le cifre contenute nel Consuntivo 2008 ed il dossier sui debiti distribuito dal sindaco alla fine del mese di luglio (entrambi si riferiscono al 31 dicembre 2008, ma c’è uno scarto sui totali di circa 1,2 milioni di euro), ad evidenziare come sui numeri si continui a giocherellare un po’ troppo. I dati contenuti nel Consuntivo 2008, comunque, sono impietosi ed evidenziano un duplice fenomeno alla base del “buco” da circa 2,3 milioni di euro (vedi tabella in pagina): la previsione 2008 sballata per oltre 900mila euro ed uno sbilancio nei residui per circa 1,3 milioni di euro. La fetta più grossa del deficit è rappresentata dalle entrate tributarie (Ici e Tarsu) che hanno fatto registrare un minore gettito per oltre 600mila euro nella gestione 2008 e per circa 900mila euro sui residui, per un totale di circa 1,5 milioni di euro. In sostanza, da un lato s’è verificato un incasso derivante dall’attività di accertamento dei tributi inferiore alle attese e dall’altro un’opera di bonifica di crediti riportati in attivo ma divenuti col tempo non più esigibili. Così come i trasferimenti statali hanno risentito sostanzialmente delle trattenute di circa 136mila euro operate dal Commissario di governo per l’emergenza rifiuti a titolo di recupero crediti per lo smaltimento dei rifiuti. E anche le entrate extratributarie (pagamento servizi, proventi da beni patrimoniali e contravvenzioni) hanno fatto registrare un “ammanco” complessivo di circa 42mila euro. Una realtà che la giunta comunale, nella relazione allegata al Consuntivo, giustifica attraverso questa considerazione: «Il disavanzo così evidente - si legge nel documento - è frutto di una revisione straordinaria dei residui condotta con grande rigore secondo le indicazioni di questa amministrazione. È stato necessario, inoltre, rivedere la stima fatta in sede di previsione e adeguarla alle effettive risultanze degli accertamenti per un’esigenza di massima trasparenza». Il Consuntivo 2008, approvato dalla giunta il 9 settembre scorso, è stato trasmesso lunedì scorso ai consiglieri comunali e, con ogni probabilità, verrà portato in Aula agli inizi di ottobre accanto alla proposta di riequilibrio del deficit (e, di conseguenza, la salvaguardia degli equilibri del bilancio di previsione 2009) che potrebbe prevedere, fra le altre cose, anche l’alienazione del Centro servizi di via San Lorenzo.

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