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Mensa e scuolabus, aumentano i ticket

Dal prossimo anno i servizi di refezione e trasporto scolastici costeranno di più. Le domande vanno presentate entro il 30 giugno

Sono circa 250 i bambini che utilizzano la mensa

Dal prossimo anno scolastico aumenterà il ticket a carico delle famiglie atripaldesi per il servizio di mensa e trasporto scolastico. La decisione è stata adottata dalla giunta comunale nei giorni scorsi per fronteggiare i costi di servizi che attualmente gravano in misura considerevole (circa il 70%) sulle casse comunali. La rimodulazione dell’importo dei ticket è stata, tuttavia, accompagnata anche da una rimodulazione delle fasce di reddito che hanno diritto a esenzioni o riduzioni, per cui è difficile stabilire in assoluto l’entità dell’aumento. Il servizio di trasporto scolastico, riservato agli alunni delle scuole materne, elementari e medie, per esempio, passerà dagli attuali 62 euro all’anno a 20 euro al mese, che, a conti fatti, si traducono in 190 euro all’anno, ovvero il triplo rispetto ad oggi per chi utilizza il servizio da metà settembre fino a fine giugno. Per altri figli che utilizzano lo stesso servizio il ticket è dovuto per metà importo. La fascia di esenzione totale, però, è stata elevata dai precedenti 1.100 euro all’anno a 7.500 euro all’anno (reddito Isee 2009) se associata ad una attuale condizione di disoccupazione. In altre parole, l’esenzione totale dal pagamento del ticket per il servizio di trasporto spetta solo alle famiglie atripaldesi che nel 2009 hanno prodotto un reddito Isee inferiore a 7.500 euro e attualmente tutti i componenti del nucleo familiare sono disoccupati. Le famiglie non residenti hanno diritto allo stesso trattamento economico solo se c’è disponibilità di posti e se non saranno necessari cambi di percorso degli scuolabus. Il Comune, ogni anno, spende circa 90mila euro per il servizio di trasporto scolastico, affidato a tre ditte esterne, a cui si aggiunge lo scuolabus comunale guidato dal dipendente Gerardo Ventola, a fronte del quale incassa, attualmente, circa 13mila euro all’anno (il 15% della spesa) dalle circa 200 famiglie che ne usufruiscono. Difficile prevedere dal prossimo anno quale sarà la variazione perché dipenderà sia dal numero di richieste che da eventuali condizioni di esenzione. Per il servizio di mensa scolastica, destinato esclusivamente agli alunni frequentanti le scuole materne, il ticket è rapportato alle diverse fasce di reddito e l’aumento riguarderà esclusivamente le famiglie con fasce di reddito superiori a 9mila euro all’anno (Isee) nella misura di 7 euro al mese mentre per fasce di reddito superiori a 12mila euro all’anno l’aumento sarà di 27 euro al mese. Importi invariati, invece, per le fasce inferiori di reddito mentre la fascia di esenzione totale è stata elevata da 1.100 euro all’anno a 3.100 euro all’anno (Isee). Per altri figli che utilizzano lo stesso servizio il ticket è dovuto per metà importo ed, inoltre, chi volesse utilizzare meno di 10 pasti al mese può scegliere di pagare solo i pasti che consuma (3 euro a pasto). Le famiglie non residenti, invece, non hanno diritto ad alcuna esenzione o riduzione e pagheranno un ticket mensile di 60 euro per ogni figlio. Il Comune, ogni anno, spende circa 120mila euro per il servizio di refezione scolastica, affidato ad una ditta esterna, a fronte del quale incassa, attualmente, circa 50mila euro all’anno (il 40% della spesa) dalle circa 250 famiglie che ne usufruiscono. Le domande per ottenere i servizi per il prossimo anno scolastico vanno presentate entro il 30 giugno versando una quota annuale di iscrizione, non dovuta dagli esenti, di 10 euro (5 euro per ulteriori figli). «Le quote a carico dell’utenza per i servizi di mensa e trasporto scolastico erano invariate da più di dieci anni - dichiara l’assessore alla pubblica istruzione, Giacomo Foschi - ed era inevitabile che prima o poi bisognasse rimodularle per riadattarle alla spesa sostenuta. I principi che ci hanno ispirato quando abbiamo affrontato questa necessità sono stati sostanzialmente due: conservare le condizioni che ci hanno consentito finora di corrispondere servizi apprezzati dall’utenza senza appesantire eccessivamente il bilancio del Comune e salvaguardare sia le fasce più deboli della popolazione che, più in generale, le famiglie residenti. Tutti gli enti hanno difficoltà a far quadrare i conti ed il nostro Comune non fa eccezione, quindi è stato necessario alzare la soglia di compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie considerato che, attualmente, sia il servizio di refezione, ma soprattutto quello di trasporto, gravano in gran parte sulle casse comunali. Tuttavia, ci siamo ripromessi, quando avremo i dati delle iscrizioni che scadono alla fine di giugno, di verificare se e quali potranno essere eventuali margini di risparmio, sia sulla base dei redditi presentati a corredo delle istanze, sia ottimizzando i costi del servizio di trasporto, allo scopo di ridurre, se sarà possibile - conclude Foschi -, le quote dei ticket».

Sono circa 200 i bambini che utilizzano lo scuolabus

Le nuove tariffe

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