Braccia incrociate dalle 10 alle 12: gli agenti chiedono la fine degli scontri interni e la riorganizzazione dell’ufficio, prima che sia troppo tardi
C’è attesa per conoscere l’esito dell’Assemblea del Personale indetta degli agenti della Polizia Municipale del Comune di Atripalda iscritti alla CISL FPS e prevista per questa mattina dalle ore 10 alle 12. Lo stato di agitazione proclamato da diversi giorni dagli agenti insieme ai dirigenti sindacali l’ha resa necessaria dopo gli ultimi appelli, caduti nel vuoto, rivolti all’amministrazione. La nota del sindacato invita alla comprensione la cittadinanza, sottolineando la necessità dell’assemblea: obbligatorie le scuse per tutti i disagi che l’incontro arrecherà a fronte del concomitante mercato settimanale. È facile immaginare il disagio in città. Sul tappeto non c’è solo la mancata riorganizzazione dell’ufficio, ma anche il clima cupo ed irrespirabile del comando a causa di denunce incrociate tra gli stessi agenti. L’ormai nota vicenda, che di fatto ha spaccato il comando, va avanti per la sua strada: le denunce sono in procura e sono effettivi anche ricorsi al Tar nonché la richiesta all’ente di conoscere i meriti e le promozioni di questi ultimi anni. Per qualcuno si tratta di solo veleno che contribuisce a gettare fango su tutto il comando, per qualcun altro è solo il tentativo di capire se tutto fino ad ora sia stato eseguito con ordine e come previsto dalla legge. I mali del comando, però, sono altrove e non nelle carte bollate presentate in giro. A partire dai 16 dipendenti che erano in servizio in questi ultimi anni, dopo il trasferimento in altri uffici di Sabino Imparato e Sabino Cucciniello, il distaccamento ad Avellino di Lucio Solimene e il pensionamento del compianto Giovanni Del Gaudio, si è anche dovuto tener conto del fatto che, recentemente, sono andati in pensione il comandante Colantuoni e il suo vice Giordano e, prima di loro, Maffei. Insomma, metà ufficio è venuto meno nel giro di pochi anni. Qualche anno fa giunse Iovine, poi trasferito presso il Tribunale di Avellino e assieme a De Pascale con la formula della mobilità. Da definire sono le posizioni di Caronia, prossimo alla pensione, del comandante il Ten. Sabino Parziale, che teoricamente tra un anno potrebbe chiedere il congedo e anche di Oliva che, secondo qualcuno, potrebbe essere trasferito ad altre funzioni. Alla fine si rischia di avere un comando ridotto a soli sette uomini: Picone, De Pascale, D’Agostino, Polcaro, Iannaccone, Di Rito, Luongo e forse Oliva, che tuttavia potrebbe andare in pensione tra due anni. È questo il quadro reale della situazione e, tenuto conto che i compiti del Comando sono aumentati in quantità e qualità, ci si accorge che fra qualche mese la situazione potrebbe essere insostenibile. Su questo il sindaco, l’assessore e l’amministrazione dovrebbero dare qualche risposta: sempre ammesso che ci abbiano pensato.