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Il mercatino rionale va all’asta per coprire i debiti

Il centro commerciale di via Caracciolo (ex contrada Santissimo) sarà messo in vendita per circa 600mila euro, ogni box dovrebbe valere circa 44mila euro. E fra gli attuali assegnatari quasi la metà non versa il canone di locazione. Intanto, ormai è certo: il disavanzo del 2011 è tornato ai livelli del 2008, ma nel frattempo…

Il box del mercatino sono 14 da circa 25 mq. ognuno

Dopo una riunione fiume, la giunta comunale ha approvato, martedì scorso, lo schema di bilancio di previsione 2012. Il documento di programmazione economico-finanziaria del Comune, che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, contiene, sostanzialmente, due grosse novità: l’aumento dell’addizionale Irpef dallo 0,5% allo 0,8% (che porterà le entrate dagli attuali 500mila euro a 800mila euro atteso che l’Irpef totale versata dai contribuenti atripaldesi sfiora i 100 milioni di euro annui) e l’alienazione del mercatino rionale di via Caracciolo (ex c.da Santissimo).

La prima misura mira più o meno a compensare la riduzione di trasferimenti statali prevista per quest’anno mentre la seconda a coprire 477mila euro di debiti fuori bilancio dovuti ad un atto di precetto relativo ad un contenzioso risalente al 1984 per l’occupazione di un suolo privato che ha visto il Comune soccombere recentemente in Corte d’Appello.

Entro la fine dell’anno, quindi, il Comune quasi certamente metterà all’asta il mercatino rionale per un importo complessivo di circa 600mila euro, ovvero ognuno dei 14 box da 25 mq. (oltre a due piccoli depositi) sarà messo in vendita a partire da circa 44mila euro, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, ovvero fatti salvi i diritti degli attuali assegnatari, le cui posizioni saranno passate singolarmente al setaccio sia per verificarne i requisiti di assegnazione, sia eventuali morosità nei pagamenti del canone che, solo nel 2009, hanno registrato 8.110 euro di arretrati (quasi la metà non ha pagato nulla), rispetto ai quali a breve saranno emesse le relative cartelle esattoriali da parte di Equitalia.

Tuttavia, subito dopo l’approvazione del Bilancio di previsione 2012, sarà la volta del Consuntivo 2011 che, a quanto pare, registrerà un disavanzo di circa 2,3 milioni di euro (più o meno pari alla mancata entrata per la cessione del Centro servizi di via San Lorenzo), ovvero la stessa cifra già registrata nel 2008 (poi scesa a 1,1 milioni nel 2009 e a zero nel 2010), che farà ripiombare il Comune nel profondo rosso di tre anni fa (ma in una situazione patrimoniale certamente peggiore perché, nel frattempo, sono stati già venduti numerosi beni comunali come il box in Piazza, un appartamento in via Belli, diversi terreni, gli alloggi popolari di via San Giacomo e via Fiumitello, l’area PIP di via Appia, un locale commerciale nel centro storico e così via) certificando inesorabilmente che il risanamento economico non c’è stato affatto. Anzi. Il disavanzo è tornato ai livelli di tre anni fa, in una situazione patrimoniale peggiore, con i debiti che continuano spaventosamente a salire fino a sfiorare l’astronomica cifra di 9 milioni di euro e, infine, con la Corte dei Conti che ha acceso i riflettori sul Bilancio del nostro Comune. Mercoledì scorso, infatti, la segretaria generale Curto, il revisore unico Volino ed ragioniere capo De Giuseppe (il sindaco Spagnuolo era impossibilitato) sono stati ascoltati dai magistrati napoletani per fornire delucidazioni rispetto ad una serie di rilievi sollevati dall’organo di controllo regionale. L’esito dell’udienza non è ancora noto e anche se si registra un certo ottimismo solo la sentenza, attesa a giorni, chiarirà definitivamente se i conti del Comune, quantomeno dal punto di vista contabile, finora sono stati sempre tenuti in ordine.

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