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Rifiuti, la partita si gioca al Tar

IrpiniAmbiente ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo di Salerno contro gli atti presentati dal Comune di Atripalda che vuole uscire dal Consorzio. Oggi l’udienza in Camera di Consiglio

Ancora il Tar...

E’ fissata per oggi l’udienza in Camera di Consiglio presso il Tar di Salerno che riguarderà il ricorso presentato da IrpiniAmbiente contro il Comune di Atripalda. La società compartecipata, infatti, ha impugnato gli atti prodotti dall’ente locale con i quali si intende fuoriuscire dal Consorzio per affidare il servizio di raccolta e conferimento rifiuti, nonché dello spazzamento delle strade ad un terzo soggetto. E’ noto, infatti, che l’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Spagnuolo, benché abbia chiuso recentemente un accordo che porterà Atripalda a estinguere il proprio debito nei confronti di IrpiniAmbiente nei prossimi 3 anni, non abbia mai giudicato in maniera positiva la qualità del servizio offerto rispetto al costo dello stesso.

Una prospettiva che, ovviamente, non piace ai vertici di IrpiniAmbiente i quali hanno presentato al Tar di Salerno un ricorso ufficiale per impugnare gli atti presentati dall’ente locale. A seguire la causa per conto della società di raccolta dei rifiuti è il pool di avvocati dell’ufficio legale della Provincia di Avellino, capitanato dalla toga Oscar Mercolino che ha già seguito altri ricorsi analoghi, ultimo dei quali contro il comune di Montefusco. A rappresentare il Comune di Atripalda, invece, l’avvocato Modestino Battista.

Lo scontro, dunque, è giunto in tribunale e sarà deciso a colpi di decreti leggi e interpretazioni degli stessi. IrpiniAmbiente, in assoluto, parrebbe partire da una posizione di vantaggio, se non altro perché ricorsi analoghi presentati nei confronti di comuni irpini sono stati accettati. La tesi difensiva, dal proprio canto, definendo “unico” il caso di Atripalda, fa capo alla Spending Review varata dal Governo Monti che, in uno dei suoi punti, offre ai Comuni la possibilità di occuparsi della raccolta dei propri rifiuti e del recupero erariale relativo. Il tutto condito dal fatto che la provincia di Avellino avrebbe costituto IrpiniAmbiente in modo anomalo. Le altre province, infatti, si occupano soltanto dei servizi successivi e non della raccolta dei rifiuti. Sulla base di tale particolarità e della succitata legge, Atripalda sarebbe perfettamente legittimata a fuoriuscire dal Consorzio e gestire autonomamente l’intero ciclo dei rifiuti. Il tutto corroborato da uno degli ultimi decreti legge dell’uscente Governo Monti all’interno del quale si legge a chiare lettere che dal prossimo luglio i servizi dovranno essere in capo ai Comuni.

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