Il giudice di pace ha respinto la richiesta risarcitoria di Rosalba Giarnese, cancellata in una foto della Protezione civile apparsa sul Calendario 2010, ma il Comune c’ha comunque rimesso più di 2mila euro
Taroccata o no, per il Giudice di pace di Avellino la signora Rosalba Giarnese non avrà diritto ad alcun risarcimento per essere stata cancellata nella foto pubblicata sul Calendario 2010 del Gruppo di Protezione Civile. La donna, attraverso il proprio legale, avv. Simona Caruso, aveva chiesto al Comune, infatti, 5mila euro a titolo di risarcimento ritenendo che la propria reputazione fosse stata lesa dalla manipolazione di quell’immagine che, invece, avrebbe dovuto testimoniare l’impegno del Gruppo di Protezione Civile.
Nella prima fotografia, quella originale stampata e consegnata a tutti i volontari che parteciparono alla spedizione nella martoriata e terremotata terra de L’Aquila, scattata nel piazzale di un’area di servizio lungo l’autostrada, si vedono tutti i volontari stretti intorno al primo cittadino di allora, Aldo Laurenzano, accompagnato da alcuni agenti e dall’assessore delegato alla Protezione Civile Maurizio De Vinco. Nella seconda foto, quella ritoccata, scompaiono alcuni volontari, tra cui appunto la signora Rosalba Giarnese.
Il Comune di Atripalda, rappresentato dall’avv. Tina Boccella, ha contestato la richiesta risarcitoria evidenziando la mancanza di prove che la signora Giarnese appartenesse al Gruppo di Protezione Civile e che il Gruppo fosse organico al Comune di Atripalda.
Il Giudice di Pace, la dottoressa Vincenzina Battista, dopo aver ascoltato anche Maurizio De Vinco, rilevando l’assenza sia di qualunque tipo di accordo preventivo, sia del consenso per l’utilizzo dell’immagine, evidenziando che la richiesta di risarcimento per il danno all’immagine era stata proposta per una foto mai pubblicata, ha rigettato la domanda della signora Rosalba compensando le spese di giudizio liquidate in 750,00 euro, addebitando alla Giarnese 400,00 euro (oltre Iva e Cap). Il legale del Comune, però, costerà 2.000,00 euro e, perciò, la differenza verrà prelevata dal Bilancio comunale che, a conti fatti, da questa vicenda subirà un prelievo di circa 2.500,00 euro. Bell’affare!