Senza i “vigilini” la vendita dei grattini è calata del 20%, ma il Comune incassa circa 1.200 euro in più al mese. Spesi circa 132mila euro per 16 parcometri
Con un ribasso del 10% sull’importo posto a base di gara (146.400 euro) è stata affidata, dopo due mesi e mezzo e quattro sedute di gara, la fornitura di 16 parcometri da installare nel centro città. La ditta aggiudicataria è la tedesca Automaten Technik Baumann per l’importo di circa 132.000 euro che ha vinto la concorrenza di altre tre ditte italiane. I parcometri, che saranno inizialmente gestiti dai Vigili urbani, saranno installati fra circa un mese nelle principali strade e piazze cittadine (piazza Umberto I, via Roma, piazza Cassese, via San Nicola, via Aversa, via Fiume e via Gramsci) dove insistono circa 400 parcheggi a pagamento e quindi è lecito supporre che il nuovo sistema di gestione della sosta sarà operativo non prima del mese di dicembre sempre che il periodo delle festività natalizie non suggerisca di rimandare l’esordio con l’inevitabile disorientamento iniziale al nuovo anno.
In ogni caso, ciò che sembra certo è che per i nove soci della cooperativa sociale “Punto Lavoro”, nonostante i vari appelli al sindaco, non vi sia più speranza di tornare a svolgere il ruolo di “vigilini”. La giunta comunale, infatti, ha deciso di opporsi alla richiesta di risarcimento dei danni avanzata dalla cooperativa attraverso il Tribunale di Avellino, a cui è demandato il compito della quantificazione che contempla sia i mancati incassi (la richiesta è di circa 7mila euro al mese lordi), sia le spese sostenute per i giudizi, sia i danni di immagine. Senza contare che sono sempre in gioco gli oneri assicurativi e previdenziali che la Direnzione provinciale del lavoro ha reclamato sia alla cooperativa, sia, in subordine, al Comune in qualità di stazione appaltante.
In ogni caso, aldilà dei torti e delle ragioni, un aspetto che non sembra opinabile è quello relativo alla vendita dei grattini realizzata dopo il “licenziamento” della cooperativa ed all’incasso registrato dal Comune. I dati parlano chiaro: dal mese di marzo al mese di luglio sono stati venduti 40.856 grattini (già al netto di 3.714 grattini donati ai commercianti rivenditori a titolo di aggio del 10%) per un incasso di 18.571 euro, da cui bisogna sottrarre 1.121 euro di lavoro straordinario prestato dal personale del Comune per la distribuzione avvenuta 15 volte durante i cinque mesi considerati. Il totale netto dei proventi della vendita diretta dei grattini dal mese di marzo al mese di luglio è stato, quindi, di 17.450 euro. Nello stesso periodo dello scorso anno furono venduti, invece, 51.698 grattini (il 20% in più) per un incasso complessivo di 25.849 euro, di cui, però, solo il 45% (11.632 euro) è rimasto nelle casse comunali perché la restante parte (14.217 euro) è stata corrisposta alla cooperativa sociale “Punto Lavoro”. Il Comune, dunque, oggi incasserebbe circa 1.200 euro in più al mese dalla vendita dei grattini (diminuita, però, del 20%), ma nove persone, da sei mesi, non hanno più un lavoro.