Lo scioglimento del comitato festa San Sabino ha destato preoccupazione: l’assessore invita i cittadini ad adoperarsi per rinnovare le tradizioni
La notizia dello scioglimento del Comitato Festa di S. Sabino, annunciato dal parroco di S. Ippolisto, durante le liturgie del 22 giugno scorso, ha preoccupato molti fedeli.
L’appello di don Enzo suggerisce alcune piccole riflessioni e l’affetto filiale che ci lega al nostro Santo non può lasciarci indifferenti di fronte alla prospettiva di non poterlo festeggiare convenientemente.
Atripalda ha sempre avuto una particolare venerazione per S. Sabino: ne è prova il fatto che le due ricorrenze del 9 febbraio e del 16 settembre si sono svolte sempre con particolare solennità e nel rispetto delle tradizioni. I nostri avi gareggiavano nell’organizzare, ogni volta, eventi memorabili con una notevole affluenza da parte dei paesi limitrofi.
I festeggiamenti solenni si svolgevano a settembre, sul finire dell’estate e duravano almeno tre giorni, fra manifestazioni religiose ed avvenimenti civili, quali gare sportive, mostre di pittura, concerti classici e leggeri.
Piazza Umberto I° ha visto esibirsi, in onore di S. Sabino, i più bei nomi delle bande musicali di Puglia e d’Abruzzo.
Negli ultimi anni, anche a causa della crisi dominante, la festa in onore di S. Sabino ha registrato un calo di interesse nel popolo, unito ad una certa indifferenza che delega la promozione della festa alla buona volontà ed al sacrificio di pochi devoti.
Desidero lanciare un sondaggio popolare attraverso il SABATO:
- Come vuoi festeggiare il nostro amato Patrono?
- Come rendere bella e coinvolgente la festa civile?
- Quali proposte, idee, novità per attirare i più giovani?
La devozione a S. Sabino non è questione di soldi; lo sapevano bene i nostri Antenati, privi di mezzi economici, ma ricchi di amore e riconoscenza ad un Patrono che ci ha sempre protetti in tante e rovinose calamità.
S. Sabino appartiene a tutti e la sua memoria rimarrà sempre viva nel cuore dei fedeli, finché ci adopereremo per farlo conoscere ed amare, soprattutto alle giovani generazioni.
Concetta Tomasetti