Giovedì, 26 Dic 24

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Un’occasione mancata

È compito della politica tentare di fermare il declino a cui la nostra città sembra avviata

Lo scorso mese di agosto trecentomila volumi della biblioteca dell’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli sono stati sfrattati dalla loro sede e destinati ad essere collocati in un capannone di Casoria. Un immenso patrimonio librario di inestimabile valore che condensa l’intero pensiero della civiltà occidentale rischia di divenire inaccessibile a studiosi o semplici appassionati. Molti comuni si sono offerti per ospitare la biblioteca dell’avvocato Gerardo Marotta, Presidente dell’Istituto, tra questi anche il Comune di Avellino, il cui Consiglio ha approvato un ordine del giorno che mette a disposizione varie strutture cittadine. Atripalda poteva e doveva fare la stessa cosa perché, senza campanilismi, ha i titoli per farlo.

Durante la seconda guerra mondiale su indicazione di Leopoldo Cassese Atripalda ospitò nel convento di S. Maria della Purità l’intero Archivio di Stato di Salerno e parte della biblioteca della Badia di Cava dei Tirreni, sottraendoli all’infausta sorte che toccò a quello di Napoli in gran parte distrutto dai bombardamenti alleati. Non solo, Atripalda ha i titoli per farlo perché è la patria di Giuseppe Cammarota, uno dei 124 martiri della Rivoluzione Napoletana del 1799 a cui l’Istituto si è sempre ispirato tanto da avere sede nel Palazzo Serra di Cassano, casa natia del ventinovenne giustiziato duca Gennaro. Perché la nostra città ha a disposizione diverse strutture che attualmente sono contenitori senza contenuto: come esempio citiamo i locali del Palazzo Civico, la Dogana dei Grani e il Convento di S. Giovanni B., quest’ultimo già sede di una Scuola di filosofia.

Da Atripalda, la città degli eredi culturali dell’“Accademia degli Incerti”, nonché di F. Rapolla, R. Masi, L. Cassese e V. De Caprariis, nessuna voce si è levata per la difesa di questo patrimonio. Siamo tutti colpevoli, e non solo gli intellettuali. E per questo sarebbe giusto e opportuno cercare di rimediare a una dimenticanza del genere. Ricordiamo che la nostra città è inserita nell’elenco delle sedi delle Scuole estive dell’Istituto per gli Studi Filosofici: bisogna rendere questa presenza effettiva e inoltre cercare di organizzare almeno un seminario dell’Istituto, così come fanno tante città di gran parte d’Europa e non solo. Atripalda, città nobile ma decaduta, deve rinascere e deve tentare di fermare il declino a cui è avviata e questo è compito della politica. Lo faccia il Consiglio comunale per contribuire alla riapertura del portone di Palazzo Serra di Cassano (chiuso ormai da duecentotredici anni), che rappresenta un simbolo di libertà, cultura e progresso a maggior ragione in una realtà problematica come quella meridionale.

Il presidente Marotta sarà ad Avellino nei primi giorni di ottobre per visionare le strutture messe a disposizione: facciamo sentire a un uomo che ha speso tutta la sua vita, arrivando anche a consumare il proprio patrimonio personale, al servizio del pensiero e del sapere assieme a Napoli, culla della cultura, il conforto della città di Atripalda erede dell’antica Abellinum.

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