Sabato, 04 Gen 25

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Quando lo jogging diventa una corsa ad ostacoli

Completo abbandono della pista ciclabile di contrada Santissimo, i cittadini preferiscono correre in strada per tutelare la propria salute

La strada è... più sicura della pista

«Si va in contro all’estate, ci si tiene in forma e si prova a fare jogging. L’ideale sarebbe poter frequentare la pista ciclabile di contrada Santissimo. Il condizionale è d’obbligo poiché è quasi impossibile correre o solo passeggiare tranquillamente: tra sterpaglie, siepi con erba altissima, immondizia ed escrementi sembra più di affrontare un percorso ad ostacoli.» Questa è la testimonianza di un commerciante atripaldese che, come molti, percepisce il degrado in cui versa quello che potrebbe essere un importante servizio per i cittadini. La pista ciclabile che si estende per circa un paio di Km lungo il fiume, sembra completamente abbandonata a se stessa da molti mesi: non c’è manutenzione degli alberi, le cui fronde sono cresciute a dismisura, l’erba laterale ha raggiunto un’altezza tale da coprire la visuale dei palazzi e insetti, rettili e uccelli convivono liberamente con i pochi uomini temerari che ancora la percorrono. Molti di coloro che frequentano la zona per tenersi in forma, infatti, preferiscono correre lungo la strada principale accanto ad automobili (che non si risparmiano in velocità) poiché ci guadagnano probabilmente in sicurezza ed igiene. «In passato- continua il commerciante- vedevo le persone condurre i propri cani lungo l’aiuola che separa la pista dalla strada e lì essi potevano soddisfare i propri bisogni. Ora l’erba è talmente alta che neanche i cani ci si addentrano e tanto meno i padroni: di qui, dunque, si genera uno slalom continuo tra gli escrementi che nessuno rimuove e che producono cattivi odori e una fitta presenza di insetti».

Molti elementi suggeriscono una mancanza di cure risalente almeno al dicembre del 2009: residui di botti e fuochi d’artificio, humus diffuso frutto della decomposizione del fogliame non raccolto, sterpaglie ed erbe di muro nonché cumuli in decomposizione di rami recisi. «Si tratta di situazioni molto diffuse ad Atripalda, come ovunque, e che un qualsiasi cittadino può notare nella quotidianità e di fronte alla quale non si sa come porsi: ci si chiede chi sia responsabile,chi l’ addetto e, soprattutto: c’è qualcuno che controlla, che vede? Oppure si pensa solo a spedire ingenti bollette sull’immondizia?»

Si va in contro all’estate, dunque, e il caldo primaverile che ha fatto sbocciare i fiori di pesco (i cui petali formano un colorato tappeto sotto i piedi dei corridori) genererà il proliferare di insetti vari e specie rare. I padroni porteranno più spesso in giro i propri animali, ogni elemento organico tenderà a decomporsi più velocemente e tutti gli atripaldesi non amanti della natura selvaggia si allontaneranno dal percorso ciclabile e pedonale fino a giungere in un’altra città. Questo se qualcuno non si decide a fare qualcosa.

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Commenti  

 
#2 Guest 2010-05-06 10:32
Quelli che portano i cani a fare i bisogni sono dei villani, incivili e prepotenti. Ci vorrebbe una multona, ma i vigili dormono o fanno i comunicati stampa invece di fare le multe.
Non vengono fatte per i divieti di sosta, figuriamoci se li fanno per le feci dei cani. Dobbiamo fare la rivoluzione, come stanno facendo in Grecia. I vigili dovrebbero essere tutti licenziati perché fanno solo le passeggiate in piazza. Ci sono alcuni vigili che nella loro vita non hanno mai fatto una multa.
 
 
#1 Guest 2010-05-05 18:08
Articolo pubblicato come vedo il 24 aprile... oggi 5 maggio la situazione è peggiorata per totale incuria dell'amministra zione!!! Ormai non è una corsa ad ostacoli perché è impossibile farla con le erbacce che la invadono!!!