Venerdì socrso la zona della Creta Rossa è rimasta all’asciutto. La causa sta nelle pessime condizioni delle tubature
Nel pomeriggio di venerdi 11 giugno è chiaramente venuto a galla un problema che da anni ormai coinvolge le abitazione della parte superiore di contrada Alvanite, precisamente le ultime case che affacciano lungo la strada che collega Cesinali ad Alvanite e che comunemente è conosciuta come zona della “Creta Rossa”. La questione riguarda le pessime condizioni in cui versano le tubature dell’acqua, che hanno causato un’improvvisa interruzione della fornitura idrica in tutta la zona.
Il disagio di venerdi, ad ogni modo, costituisce solo l’apice di una situazione critica più profonda: la tubazione portante, infatti, e situata presso la biforcazione Atripalda-Alvanite. Da essa si dirama poi il sistema di tubature che diffonde l’acqua sia nella parte bassa della contrada che nella parte alta. Ovviamente, per approvvigionare quest’ultima area, l’apporto idrico necessita già per motivi fisici, di una maggiore pressione, di una maggiore spinta che permetta all’acqua di procedere agevolmente in salita. Se a questa difficoltà, però, vanno ad aggiungersi condutture obsolete, vecchie e spesso lesionate, l’unica conseguenza che se ne ricava è il disagio costante di acqua a bassa pressione, dell’impossibilità di svolgere le normali mansioni domestiche (lavatrici, lavastoviglie, docce) e finanche della totale assenza d’acqua.
Questo problema, che va avanti saltuariamente da molti anni, si è aggravato dal novembre 2008 quando le abitazioni rimasero senz’acqua per ben dieci giorni a causa della sostituzione delle pompe idrauliche bruciate: da allora l’assenza di fornitura idrica si manifesta almeno una o due volte al mese. La questione abbraccia un duplice ambito di competenza: da un lato il Comune che è proprietario dell’acquedotto atripaldese e dall’altro l’Alto Calore, a cui è affidata la manutenzione e la gestione.
Di fronte all’emergenza della scorsa settimana, qualche abitante colpito si è rivolto a entrambi gli enti per cercare di risolvere il problema: l’Alto Calore ha identificato la causa del disagio nella fatiscenza delle tubature demandandone la soluzione al Comune di Atripalda mentre il Comune ha sottolineato la competenza dell’azienda (a cui vengono pagate le bollette) nell’operare la manutenzione. Unico intervento che può scaturire da Palazzo di Città è l’organizzazione di un incontro tra il Sindaco, o l’assessore Troisi, e l’Alto Calore per spingere al più presto verso una soluzione definitiva.
Intanto, stesso nel primo pomeriggio di venerdì 11, l’Alto Calore è intervenuto sulle tubature della Creta Rossa ma, nonostante sia stata ripristinata l’erogazione idrica, il getto dell’acqua è rimasto debole e insufficiente. Come lo è in molte altre zone alte della città.
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