La Regione naviga in cattive acque, ad Atripalda erano 50 le persone che godevano del sussidio di 350 euro mensili
Il reddito di cittadinanza è un contributo mensile di 350 euro offerto dalla Regione Campania alle fasce sociali più deboli (reddito inferiore a 5.000 euro). Il buono (disciplinato dalla legge regionale n.2/04), mira alla realizzazione della piena cittadinanza economica e sociale.Il censimento del 2005 ha registrato circa 18.000 famiglie beneficiare. Il sussidio è uno strumento di garanzia per i settori meno abbienti. La giunta Caldoro ha destituito il bonus; le motivazioni sono adducibili al pessimo stato economico dell’ente Regione. Per il governatore, tale sostegno non può incidere sull’emersione della povertà. L’ente è vincolato dal patto di stabilità: il piano austerity comprende oltre la soppressione al reddito di cittadinanza, la soppressione di linee telefoniche, del portavoce personale e di altre sacche di spreco. La “chiusura del rubinetto” tocca anche Atripalda: 50 famiglie sottratte del diritto. Il piano sociale EX L.320/00 – AMBITO A/6 garantisce (con un apposito regolamento) le modalità di fruizione delle quantità spettanti. Nel regolamento è descritta la formula di gestione: trasmissione dei dati ai comuni dell’ambito del piano di zona, erogazione stessa, verifica e controllo dei dati. La somma che normalmente spetta alle complessive 50 famiglie è di 17.500 euro. Con l’assenza della ragguardevole cifra, i cittadini atripaldesi ,meritevoli di aiuti, sono destinati alla completa dimenticanza delle istituzioni. Il comune è chiamato ad affrontare la situazione: il dramma povertà non deve essere bistrattato. Intanto il comune di Avellino si organizza con il contributo Sos Famiglia: 1.200 euro all’anno per i nuclei disagiati.Un fondo per i nuovi poveri è fondamentale; gli sprechi possono essere ridotti, ma la sussistenza degli individui è un necessità primaria da salvaguardare.
Commenti