Si accumulano ritardi: l’assemblea dei sindaci del Consorzio A/6 ha espresso forti preoccupazioni per il futuro
In settimana si è svolta la riunione dell’Assemblea dei Sindaci del Consorzio dei servizi sociali A/6 presso la sede di Atripalda. Il welfare, argomento ritornato in auge in seguito alla politica dei tagli messa in atto dal governatore della regione Campania, Stefano Caldoro, è stato l’aspetto peculiare dell’incontro. In cantiere c’è l’ipotesi non remota di presentare all’assessore regionale, on. Ermanno Rossi, un documento unitario firmato da tutti i piani di zona, al fine di evidenziare le questioni più delicate. La revoca del reddito di cittadinanza è sicuramente un aspetto da non sottovalutare: senza il sostegno, il ruolo del piano perde una particolarità notevole. Nell’assemblea è stata dibattuta anche la questione del trasferimento delle risorse dalla regione ai Piani di Zona : i fondi sono stati stanziati ma non sono ancora stati liquidati; il ritardo è di sette mese. Il trasferimento delle risorse è un grattacapo di stretta attualità: attraverso i fondi, i piani di zona hanno la possibilità di sostentare la fascia di cittadinanza non abbiente. Le aree di intervento sono rivolte alla risoluzione di problematiche della popolazione: diritti dei minori, responsabilità familiari, persone anziane, contrasto alla povertà senza fissa dimora, persone disabili e servizi per il welfare d’accesso. I piani di zona necessitano del trasferimento per adempiere le funzioni minime.
La faccenda della integrazione socio-sanitaria della compartecipazione alla spesa da parte di comuni è ancora attorniata da tanti dubbi. La legge regionale n.11 del 23 ottobre 2007 contempla nel titolo V l’integrazione; l’art. 37 promuove l’integrazione socio-sanitaria con lo scopo di offrire risposte unitarie alla popolazioni su quesiti inerenti alla salute e alla tutela sociale. Nel terzo comma sono individuate le tipologie di riferimento e la ripartizione degli oneri finanziari da parte dei comuni e delle ASL; il fondo per il capitolo spesa è l’obiettivo conclusivo. L’assemblea contesta la non attuazione, poiché non ci sono ancora certezze sulle risorse del fondo. A questi interrogativi si aggiunge la precarietà degli operatori del sociale. I contratti triennali del personale, alla scadenza vengono stabilizzati all’interno del Pdz A/6. I servizi sociali campani versano in uno stato di crisi perenne. Il problema è aggravato dalla completa pigrizia nei confronti degli operatori del sociale che lavorano in condizioni non eccezionali. I progetti non sono nelle condizioni di offrire lavoro ai tanti operatori di settore; le cooperative sociali portano avanti le attività con stenti: la mancata retribuzione contribuisce ad instaurare il clima di contrasto. La nuova politica della regione, tesa a rispettare il vincolo del patto di stabilità non promette nulla di positivo: le manifestazioni di categoria non hanno smosso l’opinione pubblica. L’assemblea, presieduta del sindaco di Aiello del Sabato, Antonio Caputo, ha posto sul tavolo questioni ancora irrisolte. La nuova ondata di austerità non combacia con le richieste dei servizi sociali; la povertà necessita di interventi forti incentrati alla soluzione seria di situazioni paradossali. Il rischio di uno stop per il piano di zona A/6 è tangibile.
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