Mercoledì, 08 Gen 25

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Il nubifragio di luglio ha messo in ginocchio anche Atripalda

Un automobilista è rimasto bloccato all’interno della sua vettura mentre transitava sul ponte del Fenestrelle

La strada è rimasta chiusa per alcuni giorni

Il nubifragio violento del 30 luglio scorso ha lasciato il segno anche ad Atripalda. La pioggia battente ha letteralmente devastato alcune zone periferiche della città; gli allagamenti si sono registrati ovunque. Lo straripamento del Torrente Finestrelle, in via Pianodardine nei pressi del ponte delle Filande e di via Tufarole ha fatto emergere un aspetto di notevole importanza: il quartiere è sempre esposto alle intemperie; infatti, non è la prima volta che via Pianodardine subisce l’onda d’urto dei nubifragi. L’impeto della pioggia ha travolto la strada, nonostante la costruzione di un muretto di cemento e la collocazione di un di un guardrail; questo costituisce un interrogativo. Si è anche registrato un episodio di cronaca: un cittadino è rimasto bloccato all’interno della sua vettura; stava transitando sul ponte al momento del nubifragio. Un gruista della ditta Pastore, accorso sul luogo, lo ha messo in salvo. La vettura era ormai sommersa: la pressione dell’acqua aveva bloccato gli sportelli; sul posto è accorso anche il 118. Oltre al ponte delle Filande hanno subito danni le contrade Giacchi, Spagnola e Pettirossi. L’ufficio tecnico, la Protezione Civile e il Comando dei Vigili Urbani hanno monitorato le zone; anche il primo cittadino, Aldo Laurenzano e il consigliere delegato alle periferie, Emilio Moschella, hanno effettuato dei sopralluoghi.  Marzio De Vinco ha rivolto un appello al prefetto di Avellino per convocare un tavolo tecnico per la messa in sicurezza; il risanamento della zona è necessario, i fondi per effettuarlo ci sono, però la Regione li ha bloccati. In sostanza, occorre un intervento concreto per evitare il ripetersi del disastro ad ogni pioggia torrenziale. La condizione, oramai insostenibile, dei residenti delle zone interessate rischia di peggiorare.

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