Occasione culturale svolta in sordina e sottotono
Davvero un’occasione mancata per la città di Atripalda. Musica, cultura, intrattenimento di alto lignaggio: tutti elementi che fanno sentire la loro mancanza e di cui, per una volta si sarebbe potuto gustarne il sapore sull’uscio di casa. Ma, a quanto pare, il Gran Galà della lirica di venerdì 10 settembre ha annaspato per tenersi a galla tra la pioggia scrosciante ed intoppi di genere. Si parla, per la precisione, del concerto della grande orchestra Sinfonica “Chaikowski” e dell’Admurtia coror dell’opera di Craiova, diretti dal Maestro di fama internazionale Leonardo Quadrini, la cui esibizione era prevista presso l’area archeologica di Abellinum, sulla collina della Civita. Posizione ideale e scenografica, dunque, scelta dall’amministrazione comunale e, in postulato, condivisa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali in quanto proprietaria degli storici suoli e amministratrice del personale addetto alla gestione del sito (si sarebbe fatta carico degli straordinari?).
La notizia risaliva ai primi giorni di luglio, a quando l’appuntamento musicale è comparso come chiusura della locandina riportante il percorso campano della folta orchestra: in 120, tra orchestranti e cantanti, hanno dato grande prova di sé, portando a termine uno spettacolo affascinante… nella chiesa di Sant’Ippolisto Martire. Sembra che la pioggia incessante, infatti, avesse reso impraticabile il suolo della Civita già nella giornata di giovedì, determinando la necessità di cambiare location e, secondo alcuni, capitando ad hoc a fronte delle richieste di contributo economico espresse dalla Sovrintendenza per l’utilizzo dei suoli e del personale.
Ma al cospetto di tanta magnificenza sonora, Atripalda sembra essersi tappata le orecchie, non ha voluto sfidare la pioggia oppure non ha ben compreso la portata di ciò che avrebbe potuto ascoltare sia per superficialità personale che per l’insufficienza pubblicitaria dell’appuntamento canonico e di quello modificato.
Gli orchestrali se la sono cavata nonostante tutto: nonostante l’umidità della pioggia; nonostante la raucedine di un tenore arrendevole; nonostante il fatto che abbiano vagato senza posa, nei loro autobus, alla ricerca di un parcheggio consono (o forse anche solo un parcheggio consentito) alle esigenze di scarico e spostamento dei delicati strumenti. E ancora, nonostante la assenza delle sedie (le loro, del comune, della chiesa??) su cui esibirsi ed il conseguente ritardo di un’ora e mezza. Insomma, NONOSTANTE TUTTO questo, il Gran Galà c’è stato: grande e per un’ora e mezza, con i suo 120 musicisti ha allietato le circa 70 solite ed entusiaste presenze circondate da un’acustica fantastica, nel cuore di Atripalda.