Rispondono agguerriti i cittadini della zona alla segnalazione della scora settimana
È giusto che anche i cani accusati abbiano diritto di replica: attraverso la voce di coloro che li amano e li curano, giunge polifonica la smentita relativa alla segnalazione della scorsa settimana in cui si indicava il timore di alcuni abitanti della 3^ traversa di via Cesinali verso un cane randagio (a cui sarebbe seguita la segnalazione ai vigili urbani e all’Asl). Alcune famiglie del quartiere hanno immediatamente sottolineato la «completa mansuetudine del cane che - spiega una signora - viene nutrito più volte al giorno da circa sette famiglie ed è completamente innocuo tanto da giocare con i bambini e da accompagnarli addirittura a scuola».
Il cane è stato abbandonato nella zona circa due o tre mesi fa, in stato di completo deperimento: accudito e sfamato dalle famiglie, è poi diventato un vero e proprio cane di quartiere sverminato, vaccinato e trattato con antipulci e antiparassitari dagli stessi abitanti e a loro spese. «Si tratta di un incrocio tra un Setter ed un Golden Retriver - spiega Sabrina De Gregorio - ed ha un carattere davvero dolcissimo: spesso, anzi, ha addirittura paura di chi lo respinge e non ha mai aggredito nessuno né alcuna busta dell’immondizia né, mai, ha mangiato ratti ed uccelli. Io capisco che ci possano essere persone impaurite ma credo che, anziché lamentarsi e dire il falso, farebbero meglio ad impegnarsi per trovare a questi animali una famiglia. Proprio per evitare che soffra in un canile, infatti, assieme a molte famiglie del quartiere gli stiamo cercando una sistemazione opportuna sia attraverso il volantinaggio in molti negozi di Atripalda e Avellino, sia attraverso gli annunci in internet su Subito.it».
«In verità - continua un’altra cittadina - ad Atripalda esiste un circolo vizioso tra i randagi ed il canile: non viene applicata la legge del cane di quartiere e si preferisce il prelievo coatto dell’animale che, così, viene strappato dal suo habitat in contrasto con quanto decretato dalla legge regionale. Si potrebbe anche pensare alla sterilizzazione delle femmine».
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ciao
Lupone