Giovedì, 09 Gen 25

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La Città getta la spugna, il futuro è incerto

La dirigenza della società si è dimessa in blocco e in un comunicato stampa scrive di aver rimesso le sorti della squadra nelle mani dell’assessore allo sport Montuori che, però, non ne sa nulla e si chiama fuori

Walter Iannaccone

L’ASD Città di Atripalda ha decretato le dimissioni di tutto il consiglio direttivo a seguito dei momenti di tensione che si sono registrati nel corso della partita di sabato scorso, disputatasi contro il Montella. Nucleo della questione è l’ordine pubblico legato alla capienza massima del Valleverde che non può contenere più di cento spettatori generando un’inevitabile situazione di caos tra i tifosi locali e ospiti che vogliono assistere alle gare. Il direttivo ha deciso all’unanimità di dimettersi e di rimettere la squadra nelle mani dell’assessore allo sport Andrea Montuori almeno in termini di responsabilità. Così Walter Iannaccone, direttore sportivo della Città: «Si tratta di dimissioni, per così dire, di responsabilità. Dopo la decisione presa dalla Commissione di vigilanza per i pubblici spettacoli, qualora ci dovesse essere qualche complicazione, non sarà la dirigenza a doverne rispondere ma direttamente l’assessore». Dal canto suo, Montuori espone le motivazioni dell’inadeguatezza del campo attraverso un comunicato stampa dal Comune: «La mancanza di fondi comunali ci ha impedito di realizzare una serie di progetti che avrebbero potuto migliorare notevolmente gli standard qualitativi e di sicurezza sia dello stadio che delle altre strutture, mentre la decisione dei dirigenti del Città di Atripalda mi ha stupito e rattristato e spero che possano ritornare sui loro passi». Contattato telefonicamente ha aggiunto di non aver ricevuto alcunché di scritto che possa coinvolgere l’amministrazione nella questione o nella gestione della società o nella responsabilità circa le questioni dell’ordine pubblico. Parallelamente, poi, non sembra a rischio la partecipazione della squadra al campionato poiché sul fronte organizzativo “l’apparentemente ex” consiglio direttivo ha comunicato che «nonostante vittime di questi paradossi e consapevoli dell’affetto ce ci lega alla Città di Atripalda e ai nostri colori, porteremo a termine gli impegni assunti fino al termine del campionato»: impegni, ovviamente, economici e organizzativi. Insomma, da un lato ci sono le dimissioni e l’affidamento, dall’altro la non intenzione di assumersi competenze. Al centro, una squadra di calcio alla quale, ufficialmente, resta solo la connessione con la palla, priva di superiori e, quasi, anche di pubblico.

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Commenti  

 
#4 Caro Walter 2011-04-03 09:47
Non capisco molto di calcio ma penso che in ogni categoria, specialmente nei più giovani, c'è sempre un interesse recondito e credo che chi si espone a tale gioco, valutando lati positivi e negativi, merita rispetto. Infatti se nella città è vivo lo sport, qualunque esso sia, questo serve anche a combattere la noia di tutti i giorni. Si attrae la popolazione e maggiormente quella giovanile che invece di rompersi la testa con lo "sballo", che fa male, si dedica a qualche commento distraendosi dagli sterili non far niente che ricadono sempre nel bere ed in altre cattive abitudini. Lo sport va sostenuto e incentivato e sfogarsi con la piacevole visione di un minor campionato è senz'altro meglio che rincorrere i grandi idoli che si arricchiscono alle spalle dei propri fans.
 
 
#3 zu element. 2011-03-29 19:32
walter non pensa o pallone . pensa a chi ti veste a mattina ...
 
 
#2 che roooba!! 2011-03-29 19:30
uaaa e che bitter . walteri co sta lenta ngoppa a gli occhi fossi in te cambierei hobbi . datti a pallamano ...
 
 
#1 atripalda incazzata 2011-03-29 10:09
caro walter mi dispiace dirlo ma se non e pietto vuosto statevi a casa !!!! datti alle parole crociate !!!