Giovedì, 09 Gen 25

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Venerdì di Passione con la Via Crucis della Pro Loco

La rappresentazione avrà inizio alle 20:15 immersa nella surreale ambientazione dell’antica Abellinum. Tutti i personaggi, le comparse e gli aspetti tecnici di una manifestazione che non accusa i segni del tempo

Enrico Giovino, per vestire i panni di Gesù, osserva strettamente il digiuno ecclesiastico previsto nel periodo di Quaresima

La corona di spine sovrasta lo sfondo bianco della locandina relativa alla quindicesima edizione della Via Crucis atripaldese che anche quest’anno farà rivivere la passione di Cristo attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti e la promozione della Pro Loco cittadina. Elì Elì, lemà sabactanì? (Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?): la domanda che accomuna tutti gli uomini nel dolore e che trasferisce sulla pelle di ognuno la sofferenza universale, s’innalzerà a partire dalle ore 20.15, al termine della cerimonia della Via Crucis in chiesa (che avrà inizio alle 19.00). Location d’eccezione e spettacolare quella dell’antica Abellinum che ospiterà le varie tappe della rappresentazione in tutte le ambientazione, a partire dalla Torre degli Orefici fino all’impianto urbano dell’antica città, delimitato da una cinta muraria di circa due chilometri, che circonderà l’ingiusta sentenza di Ponzio Pilato e la conseguente condanna alla crocifissione. Della durata di circa due ore, la Via Crucis ricalcherà l’entrata in città di Gesù, l’ultima Cena, l’orto degli ulivi e il tradimento di Giuda, la condanna del Sinedrio, l’ignavia di Pilato, la scelta di Barabba e la flagellazione. La rappresentazione culminerà, come da tradizione, sulla collina di San pasquale che sarà “teatro” delle cadute, dell’ascesa del Calvario e, in ultimo, della terribile crocifissione con i due ladroni.

L’evento, che da anni non subisce alcun inconveniente causato dalle intemperie e che, secondo le previsioni, sembra non esser destinato a cambiare abitudine, è patrocinato dal Comune di Atripalda ed è riconosciuto da molteplici enti a partire dall’Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, dalla Provincia di Avellino, dal Mibac e dall’Unpli Campana. Inoltre, la rappresentazione ha superato i confini provinciali e quelli telematici attirando l’interesse dei media regionali e della Rai e promulgando una sorta di trailer promozionale di circa 45 secondi che si può rintracciare su youtube con facilità. Una manifestazione molto sentita da tutta la cittadinanza che anche quest’anno si rinnova e lo fa su un terreno permeato di storia e, soprattutto, di quella storia che più di tutte ha risentito della novità del messaggio cristiano e che oggi diventa culla del permanere di tradizioni che, per il loro valore culturale, possono andar oltre ogni credenza.

Affitto di un intero gruppo elettronico, migliaia di luci e una potenza pari a oltre centomila watt per illuminare nel migliore dei modi la collina della Civita che sarà scenario d’eccellenza, come già due anni fa, della Via Crucis del Venerdì Santo. La disposizione dovrà porre in risalto la cinta muraria della città fortificata già in epoca Sannita, le Terme e la Domus Romana. A curare la direzione tecnica di luci ed audio sarà, per la prima volta, l’atripaldese Carmine Romito, il quale dovrà gestire anche in tempo reale la coordinazione della decina di microfoni in dotazione ai personaggi e la necessaria serie chilometrica di fili.

Poche le novità dal punto di vista dell’impegno, qualcuna in più per quanto riguarda alcuni aspetti per lo più artistici. La regia (dopo il precedente impegno di Rescigno) è affidata a Lucio Mazza ormai da dieci anni e ricalca il testo tratto da “Quid est veritas?” del giudice Matteo Claudio Zarrella, originario di Lioni e cultore della materia, che qualche anno fa ha dato una grande spinta alla rappresentazione rendendo la Pro Loco di Atripalda consapevole delle ambientazioni d’eccellenza che le avrebbero permesso di spiccare sulle altre manifestazioni dell’hinterland e le ha fatto conoscere il proprio testo, molto vicino ai passi del Vangelo. Una prima stima del numero dei personaggi e dei partecipanti parla di oltre centocinquanta presenze, non calcolabili con precisione perché il legame all’evento porta spesso molti cittadini a prendervi parte come popolo all’ultimo momento. Di sicuro sono stati più di cento i vestiti distribuiti e trentacinque solo tra soldati e centurioni: le prove sono state costanti e intense nel corso delle due settimane precedenti. Enrico Giovino, l’anello di congiunzione tra la tradizione remota e quella attuale, passando per nonno Nicola e papà Pellegrino, sarà come al solito Gesù di Nazareth mentre la figlia, Rosa Giovino, sarà la Madonna. Come ogni anno, fondamentale è la partecipazione della compagnia di attori Clan H e tra le fila dei personaggi principali Luciano Picone personificherà la figura di Caifa e Modestino Minichiello sarà il sacerdote Hannan. Nei panni di Pilato sarà Salvatore Mazza mentre Gelsomina Cantelmo vestirà i panni della Veronica. Teresa e Giuliana Bruno affiancheranno Maria recitando la parte delle Pie Donne mentre Ferruccio Solimene, Maurizio Aquino e Gerardo Esposito saranno i centurioni attivi della scena, flagellatori e carnefici del cristo. Fondamentali, inoltre, le figure dei 12 apostoli tra i quali il sindaco di Atripalda Aldo Laurenzano (proseguendo una partecipazione ormai tradizionale) ed il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo. Personaggi usuali e luoghi d’eccezione per creare un’atmosfera che sia familiare e suggestiva allo stesso tempo.

«Conto molto sul carattere tradizionale della rappresentazione» commenta il presidente della Pro Loco di Atripalda Fernando Cucciniello, in riferimento alla XV edizione della Via Crucis: «Sin dal tempo in cui non era manifestazione ufficiale, gli atripaldesi hanno mostrato grande devozione per la passione del Venerdì Santo e ogni annosi rinnova la stessa commozione, soprattutto tra gli anziani». Le novità di quest’anno sono molteplici: «Bisogna ringraziare innanzitutto la Soprintendenza ai Beni Archeologici ed il Comune di Atripalda per averci permesso di ritornare tra le mura dell’Antica Abellinum. Inutile sottolineare l’importante operato del regista Lucio Mazza che, grazie alla maggiore disponibilità di spazio, ha potuto reinserire alcuni spezzoni del testo eliminati in occasione della rappresentazione nel centro storico: saranno reintrodotti episodi relativi al Sinedrio, ad Erode ed al ruolo di Giuda che renderanno più completo il filo recitativo. Intanto, Enrico Giovino (Gesù) ha annunciato la presenza di una sorpresa lungo la salita di rampa San pasquale…». Accanto al sindaco, come sempre tra le fila degli apostoli, una new entry: «Si tratta del sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo che, a seguito di un invito amichevole ed informale, ha assicurato la sua partecipazione portando fino in fondo l’impegno preso all’improvviso». C’è chi viene e chi va…«purtroppo quest’anno è venuta a mancare una importante figura per la Via Crucis, la signora Grazia Bonazzi che da anni metteva a disposizione la propria casa nel centro storico al fine di utilizzarla come camerino e luogo d’appoggio. In suo ricordo cercheremo di inserire un momento di silenzio: anche perché, attraverso il figlio, ha comunicato la volontà di rendere ancora disponibile l’abitazione». Immancabili i ringraziamenti: «In primis bisogna ringraziare i cittadini che hanno contribuito con la destinazione del 5permille e parallelamente gli operai dell’Ufficio Tecnico Comunale che si sono impegnati per adeguare l’area di San pasquale. Ad essi vanno aggiunti i custodi dell’area archeologica che saranno presenti a titolo gratuito come gratuitamente la lavanderia di Cucciniello Pasquale ha provveduto al lavaggio di tutti i costumi. In ultimo,la gratitudine agli addetti all’ordine pubblico: la Misericordia di Atripalda, il nucleo Protezione Civile locale, la Polizia Municipale e i Carabinieri».

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Commenti  

 
#2 zacchete 2011-05-02 18:15
io lo avrei [...]
 
 
#1 dulcinello 2011-04-23 00:11
Bellissima rappresentazion e, complimenti alla proloco, devo solo rammaricarmi per un ragazzo che impersonava un soldato romano, ho notato in lui che e' molto maleducato con il pubblico presente, ho visto nella salita della collina di San. Pasquale vicino alla grotta della Madonna quando ha colpito un uomo con una forte gomitata nello stomaco e in quella persona ho notato una smorfia di dolore, e quell' uomo l' ha pure richiamato ad essere piu' educato nei modi per allontanare le persone che si trovavano sul ciglio della strada della salita, invece di strattonare la gente, poteva usare delle parole piu' educate, esempio (per cortesia signore si puo' spostare) invece di essere nervoso, aggressivo e manesco, mi auguro che nella prossima Via Crucis il presidente della Proloco, non convoca piu' a questa Sacra rappresentazion e questo ragazzo cosi maleducato, la Via Crucis non e sua ma e di tutta la collettivita', ed e' un peccato fare delle figuracce per colpa di un personaggio cosi cattivo, non degno di partecipare alla Via Crucis, un saluto per il presidente della Proloco e i suoi componenti, e tanta stima da parte mia per quel signore colpito allo stomaco, grazie dulcinello.