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Il Tar restituisce la Civita alla Sovrintendenza

Il Ministero dei Beni culturali ha impugnato il verbale di riconsegna dell’area ed il presidente del Tribunale amministrativo regionale ne ha sospeso l’efficacia fino al 30 giugno

Il commissario ad acta Biagio Franza

Il presidente del Tar di Salerno Luigi Esposito ha restituito alla Sovrintendenza, seppure temporaneamente, l’area degli scavi dell’antica Abellinum. Il provvedimento monocratico è stato emesso martedì scorso a seguito del ricorso presentato il giorno prima dal Ministero dei beni culturali avverso il verbale di riconsegna dell’area redatto dal commissario ad acta Biagio Franza il 17 maggio scorso. Il altre parole, il Ministero ha chiesto l’adozione di misure cautelari ed il presidente del Tar le ha concesse sospendendo l’efficacia della riconsegna dei suoli alla famiglia Dello Iacono fino al 30 giugno, data in cui è stata fissata la Camera di Consiglio che dovrà stabilire l’ammissibilità del ricorso presentato dal Ministero. Questo lasso di tempo dovrebbe servire da un lato ad ottenere un nuovo decreto di esproprio e dall’altro ad effettuare una puntuale catalogazione dei reperti rinvenuti nell’area degli scavi.

«Accolgo con viva soddisfazione e speranza il provvedimento di sospensiva fino al prossimo 30 giugno che, di fatto, blocca la restituzione del terreno dell’antica Abellinum alla famiglia Dello Iacono», così il sindaco Aldo Laurenzano, sul provvedimento che gli è stato comunicato nel tardo pomeriggio. A comunicare la notizia, il consigliere provinciale Salvatore Biazzo: «La sospensiva fino al 30 giugno rappresenta una svolta in questa paradossale vicenda. Questo provvedimento è importante per due motivi: da un lato blocca la restituzione del terreno ai privati e dall’altro nullifica l’ingiunzione fatta dai Dello Iacono di liberare l’area». Biazzo si è dimostrato ottimista sul buon esito della questione anche perché «Questa assurda situazione sta avendo un’eco e una risonanza non indifferenti, il che non può fare altro che velocizzare l’iter per un nuovo esproprio dell’area. Ora abbiamo tempo fino al 30 giugno per risolvere una vicenda che ha tenuto enormemente impegnati il sindaco di Atripalda Laurenzano, l’assessore Palladino e il sottoscritto». Nel frattempo, la Soprintendenza ha presentato una nuova istanza di esproprio. «Stiamo seguendo la vicenda da vicino e non molleremo di un solo centimetro rispetto alla situazione: mi auguro, adesso, che l’area possa essere riaperta alla collettività in tempi brevissimi», ha concluso il sindaco di Atripalda.

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Commenti  

 
#2 LELLO LABATE 2011-06-11 08:28
ATTENZIONE LA SENTENZA E' SOLO UNA SOSPENSIVA FINO AL 30 GIUGNO MA ALLO STATO DEI FATTI NON CAMBIA NULLA.
QUINDI ,PREMETTENDO CHE LA COLPA DI TUTTA QUESTA SITUAZIONE E' DELLASUPERFICIA LE E ARROGANTE MODO DI FARE DELLA SOVRINTENTENZA, CI AUGURIAMO CHE IL MINISTERO E NON LA SOVRINTENZA PROCEDA CON UNA NUOVA ORDINANZA DI ESPROPRIO RISALTANDO IL VALORE DI ABELLINUM COME AREA D'INTERESSE NAZIONALE.
 
 
#1 ungi ungi poropo 2011-06-10 18:16
(O' Stato e sempre o' Stato), mi meraviglio che i Dello Iacono non lo sapessero, i terreni anche se privati sono sempre dello Stato Italiano e nessuno e' padrone a vita, il proverbio dice: (chi va' per fotte resta fottuto), mi auguro che ora la magistratura gli tolga i soldi che hanno preso in piu'.