Giovedì, 09 Gen 25

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Canile: si organizza una fiaccolata di protesta

L’Aipa è al limite della sopportazione e l’amministrazione continua a non pagare il necessario per i cani né a provvedere alla manutenzione

La pazienza dell’Aipa è giunta al limite massimo e, se in passato le minacce di abbandono e le denunce di trascuratezza si erano limitate alla stampa e a sporadiche manifestazioni , l’associazione che gestisce il canile cittadino si è sfogata attraverso comunicazioni cartacee sparse in tutta la città: molteplici manifesti denunciano le pessime condizioni in cui versa il rifugio per i randagi di contrada Valleverde e l’indifferenza dell’amministrazione di fronte alle necessità strutturali del sito che appartiene al Comune di Atripalda e che di giorno in giorno, di pioggia in pioggia, si danneggia progressivamente e soprattutto subisce continui allagamenti dannosissimi per i cani: «dopo tanti anni di appello siamo agli sgoccioli: il canile molla tutto! Ma forse con l’aiuto di tutti possiamo fare un ultimo tentativo».

Con queste parole si apre l’appello, rivolto alla cittadinanza, a partecipare ad una fiaccolata dal titolo “Salviamo il canile di Atripalda” e quando sarà raggiunto un numero accettabile di adesioni si provvederà a stabilirne la data. Così, mentre dalle pagine di facebook (Aipa Canile Atripalda) la presidente dell’Aipa Angela Luongo afferma “consentitemi di ringraziare pubblicamente Marco Garofalo di "Benessere animali sas" , il nostro fornitore di mangimi da sempre che anche ieri mattina ha scaricato in canile crocchette e scatolame per un altro mese. Gli dobbiamo oltre 40.000 euro - non riceve pagamenti da oltre 18 mesi – e i miei occhi si sono riempiti di lacrime quando ho visto il camion arrivare al cancello”, sulle cantonate atripaldesi si delinea molto bene la situazione: “ sono vent’anni che i volontari dell’Aipa accudiscono amorevolmente i cani che si trovano presso il rifugio “Canile di Atripalda” con immensi sforzi fisici e mentali. Tutti coloro che hanno avuto occasione di visitare questo rifugio hanno potuto constatare che non si tratta di un canile lager, ma di una vera e propria pensione per i nostri amici. Ora però il canile rischia di chiudere: da molti anni a questa parte (11 con precisione) il Comune non sta provvedendo al mantenimento economico di quest’ultimo e nemmeno alla risistemazione del rifugio, nonostante le numerose comunicazioni da parte dell’Asl…”

Una fiaccolata per duecentocinquanta piccoli e pelosi amici a quattro zampe che rischiano l’abbandono, di nuovo, e di cui nessuno sembra interessarsi.

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