La festa è stata un successo e la processione emozionante, ma le offerte non bastano ed il piatto piange
A distanza di due settimane, si respira ancora aria di soddisfazione fra i membri del Comitato San Sabino per il successo per la festa in onore del Santo Patrono. Il Comitato Festa e il coordinatore Giovanni D’Agostino avevano puntato molto sul concerto dei “Tiromancino” sperando nel grande afflusso di pubblico, soprattutto giovane, proveniente dalla provincia, pubblico che ha premiato la scelta riempiendo la Piazza dal palco fino quasi alla vecchia fermata degli autobus. È forse esagerato affermare, come fa il Comitato, la presenza di oltre 15mila persone, ma se ci “accontentiamo” di circa diecimila, contando anche quelli che affollavano via Fiume e via Gramsci, può darsi che meglio ci avviciniamo alla realtà. Di sicuro uno dei concerti più seguiti degli ultimi anni, non come quello di Ivana Spagna o del compianto Mario Merola, ma senza dubbio soddisfacente considerati anche i tempi. Merito va al comitato che già nella primavera scorsa aveva puntato tutto sui “Tiromancino”, limitandosi a risparmiare sul resto, tranne che sulle luminarie e sui fuochi, in attesa di tempi migliori. Infatti, a condizionare la festa quest’anno c’è stata la crisi, che già l’anno scorso si era fatta sentire, ma quest’anno è stato, a detta degli uomini del comitato, ancora peggio. Questo ha spinto già gli stessi membri del comitato a muoversi per trovare altre introiti per chiudere i conti. Non è escluso che l’anno prossimo si pensi ad una lotteria, ma anche ad altre iniziative che possano portare nelle casse del comitato, per organizzare la festa, soldi freschi, senza sperare sempre nel miracolo dei protettore. Anche i commercianti, nonostante la crisi, non hanno voluto far mancare il loro appoggio, ma sono stati ben ripagati nella serata conclusiva. Anche i fedeli sono rimasti soddisfatti per la cerimonia e la processione, soprattutto la novità di procedere in senso antiorario rispetto alle vecchie uscite. La scelta di invertire la processione è nata da due esigenze, la prima dovuta al piano traffico studiato dal Comando dei Vigili che non poteva chiudere tutte le strade del centro, la seconda per via della nuova area scelta per gli spari, sulla rampa di via Serino, su indicazioni dei Carabinieri. Commovente il rientro in Piazza Umberto dell’Urna con i resti mortali di San Sabino e San Romolo accolti dalla banda con le note dell’Ave Maria. Anche la corsa podistica in onore del Prof. Antonio Avallone, è stata molto seguita, segno che sport, musica, eventi culturali e spettacoli possono coesistere sotto le stesse insegne.
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