Anche il coordinatore tecnico Vassallo ha dovuto prendere atto di essere stato revocato dall'incarico
Ad intervenire è il maresciallo Giancarlo Vassallo, coordinatore tecnico (o ex) del Corpo di Protezione civile, a confermare che ormai la situazione è completamente sfuggita di mano.
Partiamo dal principio: come sono andate le cose finora?
Una volta costituito il Corpo, ci siamo resi conto che era necessario approvare un regolamento aggiuntivo che stabiliva ruoli, funzioni, responsabilità e tutto ciò che è necessario per assicurare una vita propria all’organizzazione. Ma il delegato De Vinco si è sempre opposto affermando che non era necessario. Così come, a suo giudizio, anche i corsi di formazione erano elementi accessori.
Può essere più chiaro?
L’attività di un Corpo di Protezione civile è organizzata partendo dai servizi, per individuare i compiti e attribuire le responsabilità. E il compito dei volontari è esclusivamente quello di intervenire nelle emergenze, piccole o grandi, e per tali ad Atripalda s’intende oltre alle calamità, soprattutto gli allagamenti, le frane e gli incendi. Gli altri compiti, come la partecipazione alle processioni, le ronde, i presidi, l’assistenza ai vigili davanti alle scuole sono attività a corredo, di natura esclusivamente promozionale, che nulla hanno a che vedere con le funzioni di un Corpo di Protezione civile. Tuttavia, almeno finora, queste sono state le uniche ad essere svolte secondo criteri che non ho mai condiviso, trattandosi, fra l’altro, di impieghi che non sono mai stati formalmente autorizzati da una delibera o da una disposizione del sindaco. Insomma, carte scritte non ve ne sono. Così come non vi sono documenti ufficiali che stabiliscono ruoli e compiti, per cui non si comprende qual è la funzione delle persone coinvolte, né quale autorità le gestisca.
Arriviamo alla sua situazione…
Io mio caso è emblematico. Anch’io, come altri, ho trovato la serratura della sede cambiata e quindi non vi ho più accesso, né sono stato più chiamato a partecipare alle riunioni. E, paradossalmente, non posso neanche aspettarmi la revoca dall’incarico di coordinatore perché non mi è mai stata conferita formalmente. Debbo comunque ritenere di essere stato anch’io estromesso dal Corpo.
Perché?
Forse perché non c’è più bisogno di me…
E come l’ha presa?
Con grande rammarico perché significa che finora è stato tutto tempo perso.
Ne ha parlato col sindaco?
Non mi ha mai cercato e se dovesse accadere gli direi senza mezzi termini: o io, o De Vinco.
Cosa intende fare adesso?
Costituire un altro Corpo di Protezione civile, secondo i crismi dettati dalla legge, indipendente dal Comune, perché quello che c’è non so quanto possa durare ancora.
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