Domenica, 29 Dic 24

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Sicurezza simica, spunta dossier

I dati di un rapporto di dieci anni fa messi a confronto con la situazione attuale

Dogana dei grani

È una lista lunga ed accurata quella pubblicata a partire dal 7 ottobre 2009 sul quotidiano Ottopagine: il Rapporto Barbieri, datato 1999 e reso pubblico nel 2000, viene rispolverato dopo un decennio alla luce degli avvenimenti aquilani e nella speranza di riscontrare cambiamenti. Si tratta di una indagine di vulnerabilità sismica che venne compiuta su coordinamento dalla Protezione Civile, del Consiglio dei Ministri e de Gruppo Nazionale difesa terremoti su tutti gli edifici di carattere pubblico della provincia di Avellino in relazione alla destinazione d’uso, alla tipologia edilizia, all’età di costruzione, all’intervento edilizio ed alla zona sismica. Tra i numerosi elenchi irpini, spunta anche quello relativo la situazione di Atripalda, di ieri e, in proiezione, di oggi:

sembra che l’edificio pubblico più sicuro al 1999 fosse la Dogana dei Grani, sottoposta ad interventi di adeguamento antisismico ad inizio secolo, resistita al sisma dell’80 e l’unica ad occupare la fascia di Bassa vulnerabilità sismica. Nella fascia Medio-Bassa, il liceo “De Caprariis”, le scuole materne ed elementari, la scuola edile e la biblioteca: tutti edifici costruiti tra il ’76 e l’80, tra il Friuli e l’Irpinia. Il discorso però cambia per quegli stabili la cui costruzione risale all’arco temporale tra gli anni ’72 e 75, per i quali il rischio di vulnerabilità raggiungeva la fascia Medio Alta e quindi presupponeva una revisione e degli interventi. Tra questi l’ex Caserma dei Carabinieri di via Appia, che ha perso le sue funzioni di carattere pubblico, la Sede dell’Enel di via Circumvallazione e la Casa di Cura s. Rita, sempre di via Appia. La clinica è una delle strutture sanitarie più note nella provincia e questo non può che suscitare maggiore attenzione alla sua sicurezza. Secondo il responsabile del settore, il dottor Guerrini, la struttura è fornita di una duplice garanzia di resistenza data dall’esser sopravvissuta al terremoto del 1980 e dall’esser costruita interamente in cemento armato. Rassicurazioni, insomma, la cui validità dovrebbe a questo punto essere a discrezione del cittadino e dell’utente che fa riferimento alla clinica. Di sicuro i lavori di ristrutturazione che hanno interessato la struttura recentemente non sono stati interventi strutturali né di adeguamento antisismico né hanno intaccato le fondamenta dell’edificio, ritenute sicurissime dal responsabile: una prova di fiducia, insomma.

Comunque gli edifici indicati, poichè gestiti da privati, non cadono sotto la tutela e la responsabilità del Comune che è invece molto attento alla prevenzione antisismica ed è fornito di un piano di Protezione Civile dettagliato e facilmente reperibile.

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