Questa mattina si sono svolto i funerali del viceallenatore della Sidigas. La chiesa di Sant’Ippolisto era gremita, molti hanno atteso fuori l’uscita del feretro. Lacrime, occhi gonfi e tanta commozione
Oggi è stato il giorno dei funerali di Giancarlo Imbimbo, il viceallenatore della Sidigas Pallavolo, spentosi mercoledì scorso dopo un attacco di cuore. La chiesa di Sant’Ippolisto era gremita, molti sono rimasti fuori ad attendere la fine del rito funebre. A dare l’addio al 49enne mister c’erano forse mille persone. E un lungo applauso ha salutato il feretro quando ha lasciato la chiesa per essere trasportato nel cimitero cittadino.
Amici, conoscenti, colleghi, cittadini, autorità e tantissimi esponenti dell’ambiente sportivo cittadino e provinciale si sono stretti intorno alla moglie Serena e ai figli Mattia e Giulia. Occhi gonfi, lacrime, raccoglimento: la scomparsa di Giancarlo Imbimbo ha sconvolto tutti. Atripalda si è quasi fermata stamattina per il dolore della grave perdita.
Il mister era molto conosciuto ed apprezzato non solo in città, dove aveva visto crescere centinaia di bambini che si sono avvicinati alla pallavolo, ma anche ad Avellino per la sua carriera ai massimi livelli del volley. E da tutti è ricordato come una persona speciale, ricca di umanità, con una grande passione per lo sport e per i giovani, simpatica ed estroversa: un’ottimista per natura. Stamattina c’era tutta la squadra della Sidigas e l’intero staff dirigenziale, nonché dirigenti e atleti di altre società. E poi c’erano tantissimi giovani, amici dei figli, i loro genitori, gli amici di Serena, dei fratelli di Giancarlo e della sua famiglia. Ma già per tutto il pomeriggio di ieri, a Torrette di Mercogliano, centinaia di persone si sono recate presso la camera ardente, per dare conforto alla famiglia e per salutare Giancarlo.
Commenti
amico mio scomparso e non perduto,
oggi sono venuto a ricordarti
ed a portare un fiore ed un saluto.
E possedevi un'ironia bonaria
diretta verso tutte le persone,
un'ironia così garbata e varia
da non sfiorare mai la derisione.
Non ti ho perduto no, perché rimane
uno spirituale arricchimento:
con il ricordo delle doti umane
mi resta il tuo prezioso insegnamento.
Ora, a fatica trattenendo il pianto
vado, nell'aria tersa del mattino
verso quei luoghi che tu amavi tanto;
che caro amico fosti... addio Giancarlo.