Mercoledì, 08 Gen 25

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Palazzo Caracciolo cede sotto la neve

Il peso delle ultime nevicate ha lesionato gravemente la facciata e compromesso una parte del tetto crollata all'interno

Palazzo Caracciolo è stato dichiarato Monumento nazionale 100 anni fa

Per un crudele gioco del destino, Palazzo dei Caracciolo, dichiarato monumento nazionale il 30 aprile del 1912 potrebbe crollare sotto la neve proprio dopo un secolo esatto. L’incuria prima e la neve oggi lo hanno gravemente compromesso. Lunedì scorso i Vigili del fuoco di Avellino sono intervenuti grazie alla segnalazione di molti cittadini residenti nella zona preoccupati dal rumore di un crollo di una parte del tetto, piegato dal peso della neve. La squadra dei caschi rossi é intervenuta ad Atripalda in contrada Orto Dei Preti, nella traversa tra il palazzo e la salita verso la località “Preta 'ra Maronna”, la stessa salita che porta al vecchio Castello di Trupualdo, crollato già nei secoli scorsi. I vigili del fuoco dopo un sopralluogo hanno dovuto disporre la chiusura della strada adiacente al fabbricato, per il rischio del crollo della parete e parte della facciata. Sul posto sono intervenuti anche i vigili urbani e alcuni dipendenti dell'ufficio tecnico per il transennare l'area e disporre la chiusura della strada, per l'ennesima volta.

I Caracciolo fecero costruire il palazzo in stile tardo rinascimentale nella seconda metà del XVI secolo, appena divennero feudatari di Atripalda, perché credevano pienamente nelle potenzialità economiche e commerciali del feudo. In pochi anni fu costruito un primo palazzo a due piani, poi furono aggiunte altre due porzione di fabbricato tra di esse collegate, per accogliere l'ampia corte. Tutto il castello fu ristrutturato nel 1787 dal Principe Giovanni Caracciolo, ma nel 1799 venne saccheggiato e gravemente danneggiato. Gli eredi dei Caracciolo lo vendettero nel 1806, poi passò di mano fino all'ultimo unico proprietario Vittorio Alvino che, quando era in vita, cercò di venderlo al Comune. Poi le trattative si arenarono, poiché gli eredi diventarono più di venti, quasi tutti non residenti. Oltre al palazzo e alle scuderie c'è un magnifico giardino, oggi completamente abbandonato e soffocato da rovi e spine. Molte delle opere presenti non ci sono più, saccheggiate, profanate. Il terremoto del 1980 lo danneggiò gravemente, ma non lo piegò, oggi la neve lo sta affondando e cancellando. I vigili del fuoco non hanno potuto far altro che transennarlo a… futura memoria.

Le varie trattative di acquisizione al patrimonio comunale sono fallite

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Commenti  

 
#1 Dubbio 2012-02-21 08:49
Possibile che non ci sia una legge che tuteli i momumenti nazionali reperendo fondi per ristrutturarli o obbligando gli eredi a farlo?