La Wind ha chiesto di installare un traliccio all'ingresso della contrada. Domenica mattina pubblica assemblea dei residenti preoccupati per la propria salute
Gli abitanti di Alvanite si oppongono all’installazione di un’antenna telefonica a ridosso della contrada. L’eventualità è stata già prospettata nei giorni scorsi ai membri del Comitato di quartiere dal consigliere delegato all’urbanistica Luigi Tuccia e domenica mattina sarà oggetto di una pubblica assemblea, convocata per le ore 11:00 nella sala parrocchiale della chiesa di San Pio. La Wind, infatti, dopo aver effettuato le necessarie rilevazioni tecniche, ha chiesto al Comune di installare un’antenna per la copertura adsl wireless in un suolo pubblico situato all’incrocio dell’ingresso a contrada Alvanite in cambio di un fitto annuale di circa 20mila euro per nove anni. E, con ogni probabilità, almeno una parte di questa somma sarebbe stata destinata al funzionamento del Comitato di quartiere. Tuttavia, il suolo individuato dalla Wind non rientra fra le aree previste nel piano comunale delle antenne telefoniche approvato lo scorso anno in Consiglio comunale (l’area più vicina è nei pressi di via Tufarole), per cui l’Amministrazione ha ritenuto opportuno coinvolgere i cittadini attraverso un incontro con il Comitato di quartiere. Ma gli esponenti del Comitato hanno già manifestato un netto dissenso, temendo conseguenze sulla salute per la prolungata esposizione alle onde elettromagnetiche. La decisione definitiva sarà assunta soltanto domenica mattina nel corso dell’assemblea dei cittadini a cui è stato invitato anche il sindaco Laurenzano. Ma per qualcosa che con ogni probabilità non si realizzerà, c’è, invece, qualcosa che nel quartiere sta per prendere vita. In questi giorni, infatti, si stanno raccogliendo le adesioni per un doposcuola rivolto ai bambini della contrada frequentanti la scuola Primaria (Elementari) e la scuola Secondaria (Media), in tutto una ventina, grazie alla disponibilità offerta da una decina di insegnanti in pensione e volontari. Il servizio, gratuito, dovrebbe essere garantito almeno tre giorni a settimana nei locali affidati al Comitato di quartiere.