Il sindaco Spagnuolo sarà presto convocato dal prefetto Guidato per concordare un piano di rientro. In caso contrario scatterà un decreto ingiuntivo (se non è già arrivato) e lo sciopero degli operatori
IrpiniAmbiente, la società che gestisce il servizio rifiuti, batte di nuovo cassa. Il Comune di Atripalda sarebbe debitore di una cifra che oscillerebbe intorno ai 2,7 milioni di euro (quasi 1 anno e mezzo di arretrati) e non è escluso che oltre ad una diffida sia anche arrivato già un decreto ingiuntivo (con scarse possibilità di avere successo visto che le casse del Comune sono vuote).
Atripalda, insieme a Mercogliano, è il secondo comune irpino nella “lista nera” (il primo è Avellino con 5,8 milioni di euro di debiti) e rischia, insieme a tutti gli altri, la sospensione del servizio se, nei prossimi giorni, non presenterà un piano di rientro dei debiti.
Questa mattina, infatti, il prefetto Umberto Guidato, dopo un incontro col gen. Franco Russo, amministratore unico di IrpiniAmbiente, ha deciso di convocare nei prossimi giorni tutti i sindaci “morosi”, fra i quali il neoeletto Spagnuolo, altrimenti gli operatori entreranno in sciopero.
Ma trovare una soluzione non sarà facile.
Il debito che i comuni hanno accumulato, complessivamente ammontante a 29 milioni di euro, da un lato è troppo elevato per sperare che venga trascurato, ma dall’altro deriva principalmente dall’alto tasso di evasione che restituisce la Tarsu. Il dato, ad Atripalda, oscilla intorno al 40%, che, tradotto in euro, significa circa 800mila euro all’anno di mancate entrate, cifra che il bilancio comunale non può assolutamente coprire e che diventa scarsamente esigibile per lo stato di indigenza in cui versano molte famiglie.
Commenti
Forse non sanno (o fanno finta) che i morosi sono coloro che non hanno nulla da perdere (nemmeno l'abitazione perchè non di loro proprietà.
La Tarsu è una tassa che colpisce direttamente il cittadino a differenza del prossimo gettito IMU che colpisce l'immobile.