Il Settimanale “il Sabato” si ripresenta ai propri lettori in una veste completamente rinnovata, più comoda e più ricca, per alimentare lo straordinario feeling con gli Atripaldesi che dura da più di 16 anni
Rinnovato nella forma e nei contenuti, “il Sabato” è tornato in edicola dopo la pausa estiva. Un formato più “comodo” e maneggevole ha fatto sì che il Settimanale della Città di Atripalda si riproponesse ai suoi affezionati lettori con 36 pagine, con la copertina completamente a colori e arricchito di notizie e rubriche. Una “sfida” editoriale impegnativa e stimolante che speriamo venga apprezzata, quantomeno nello sforzo, dai cittadini atripaldesi.
Quella che troverete in edicola è solo una prima “bozza” del nuovo giornale che nel corso delle settimane verrà perfezionata nell’allestimento e nell’impaginazione per arrivare ad offrire nel più breve tempo possibile un Settimanale “nuovo” ma con la stessa identità del “vecchio”. Un restyling necessario a più di dieci anni dal varo del precedente formato, immaginato soprattutto per contribuire ad una più ricca, ordinata, immediata e fruibile informazione, per quanto possibile arricchita dal contribuito di “opinionisti” esterni che periodicamente non faranno mancare il proprio punto di vista sugli argomenti più importanti, esercitando in misura maggiore rispetto al passato un ruolo di critica e di stimolo divenuto col tempo sempre più avvertito nella nostra cittadina.
Il nostro impegno c’è, che speriamo venga premiato dai nostri lettori soprattutto nel momento in cui, inevitabilmente, saremo costretti ad aumentare il prezzo di copertina semplicemente perché il “nuovo” giornale ha un costo di produzione esattamente doppio rispetto a quello precedente. L’equazione fondamentale della stampa cartacea vuole, infatti, che, i costi di produzione e distribuzione siano almeno pari ai ricavi delle vendite, altrimenti l’iniziativa non sta in piedi se non è “aiutata” da finanziamenti. E, siccome, “il Sabato” si regge da sempre esclusivamente sul sostegno dei propri lettori e dei propri inserzionisti (ai quali siamo grati per la fiducia accordataci praticamente al “buio”) non può sottrarsi dal rispettare quella equazione di fondo. L’aumento scatterà fra qualche settimana, quando saremo ragionevolmente convinti che i lettori ci premieranno e quando arriveremo a pubblicare il “prodotto” definitivo, ovvero più preciso nell’allestimento e graficamente ancora più accattivante.
Tanti ci hanno già chiamato per complimentarsi e li ringraziamo di cuore perché il loro incoraggiamento è fondamentale per proseguire su questa strada. Da parte nostra garantiamo il massimo dello sforzo e della obiettività per continuare ad alimentare quello straordinario feeling che dal 1996 fa sì che “il Sabato” sia un fedele compagno di vita degli Atripaldesi.
E ora sotto con i commenti, ne abbiamo bisogno…
Commenti
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NdD - Grazie.
Con la nuova amministrazione è aumentata a dismisura l’intolleranza alle critiche o semplicemente a opinioni diverse da quelle di chi ci governa. Brutta aria, direttore. Sulla linea non transiga, le Amministrazioni vanno incalzate perché questa è la prima regola della democrazia: per chi la concepisce. Sul formato del giornale è normale che vi siano delle riserve e dei dissensi, personalmente superato il primo impatto l’ho trovato ben fatto. Gli articoli e le opinioni si leggono bene senza il fastidio che causa la pubblicità nella stessa pagina e lo stesso messaggio pubblicitario si rafforza avendolo sotto gli occhi separato lateralmente. Un po’ pesante appare la pag.33 che forse andrebbe rivista graficamente con una diversa impostazione. Auguri.
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NdD - Grazie per il suggerimento. Ne faremo tesoro.
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NdD - Grazie per critiche costruttive, ne abbiamo devvero bisogno e ne terremo conto, sicuramente, perché tutto vorremmo tranne che deludere i nostri lettori. Il "nuovo" giornale è ancora un progetto, che stiamo tentando di realizzare insieme a chi ci segue. Con il passare delle settimane arriveremo ad una versione definitiva che tenterà di coniugare le esigenze editoriali con quelle dei lettori. Quanto alla definizione "giornalaio" appioppatami da un neo assessore (chi? Prezioso?) non mi soffermo, sia perché ho grande rispetto del lavoro dei giornalai, sia perché alle critiche (inconfutabili) non si risponde con le parole o le offese, ma con i fatti. Ed è quelli che noi aspettiamo dalla nuova amministrazione , come tanti atripaldesi...
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NdD – Pur avendo avuto la tentazione di farlo, come vede non ho cancellato nulla del suo commento perché, credo, avrebbe potuto esprimere gli stessi concetti senza necessariamente apparire offensivo. Ha usato diverse espressioni che non si addicono né al modo con cui lavoriamo, né al risultato del nostro lavoro: criticabile quanto si vuole, ma frutto esclusivamente di passione e rispetto, verso le notizie ed i lettori. Nel suo commento faccio fatica ad intravedere consigli perché suona come una bocciatura senza appello più che come l’invito a rivedere qualcosa. Ovviamente, anche se mi dispiace, terrò conto ugualmente della sua opinione perché, oltre ad avergliela chiesta, la rispetto. Non so se lei ha fatto lo stesso.
Auguri ed in bocca al lupo.
Ottima l'idea degli opinionisti esterni, ma sarebbe ancora meglio intervistare occasionali "opinionisti interni", in modo che sia l'amministrazio ne sia lei stesso avrete dei nuovi elementi rispettivamente per intervenire su atripalda e per continuare l'opera di informazione cittadina/coinv olgimento degli atripaldesi.
Le consiglio al contempo di dedicare sempre più spazio alla cultura e alla religione, perché in ogni circostanza gli Atripaldesi possano condividere un informazione comune e possano sempre servirsi di questo giornale per venire a conoscenza di eventi religiosi e culturali e, nella prima ipotesi, anche riflettere e condividere la liturgia della Parola che col tempo l'avete ridotta fino al solo Vangelo.
In conclusione, le assicuro che la mia critica (che potrà forse sembrare non attinente col contenuto dell'articolo) ha uno scopo non ammonitorio ma idealmente responsabilizza nte: il vostro giornale è una delle poche fonti informative/cul turali che nel nostro paese (dopo la chiusura di Abellinum e la caduta di palazzo Caracciolo tanto per scherzare) è rimasta e può essere esportata anche all'esterno facendo conoscere la nostra città. Dovete quindi considerare inammissibile ogni leggerezza usata per modificare il linguaggio, le proprietà dell'articolo e collocare l'articolo.
La saluto confidando nell'impegno suo e della sua redazione.