L’Amministrazione comunale ha chiesto il risarcimento alla compagnia assicurativa della pista di ghiaccio. Dieci anni dopo la presentazione del progetto, il risultato è sotto gli occhi di tutti...
Doveva essere il fiore all’occhiello di Atripalda, il salotto buono della città, il biglietto da visita del Comune: piazza Umberto I oggi è addirittura inaccessibile. Dieci anni dopo che i progettisti dello studio Capobianco di Napoli mostrarono alla città le prime bozze del progetto preliminare, tirare le somme è a dir poco sconcertante: avvallamenti, sporcizia, lesioni, buche e un risultato complessivo molto lontano dalle intenzioni. Per non parlare della fontana che nessuno ha mai visto funzionare a pieno regime, degli alberi andati in malora, del verde a chiazze, dell’illuminazione a dir poco insufficiente, del miraggio di un’idropulitrice che ogni tanto potrebbe tentare di ridurre sivo e lerciume, di piazza Sparavigna lasciata com’era, dei dissuasori a scomparsa previsti davanti alla Dogana... scomparsi nel nulla e del suggestivo corridoio pedonale immaginato fra via Roma e villa comunale rimasto solo sulla carta (anche perché nel frattempo è stato realizzato un edificio che lo rende irrealizzabile). E l’esecuzione? I cedimenti e le lesioni alla pavimentazione che si registrano continuamente, rattoppate ogni tanto alla buona, con pezze a colore (ma non troppo...), fanno ritenere sia che gli strati sottostanti non siano stati realizzati correttamente, sia che la posa in opera del gres porcellanato (di quale scelta? prima, seconda o... terza?), effettuata sotto il solleone agostano, abbia scontato fretta e superficialità. Un esempio di come dalla teoria alla realtà la differenza può essere oceanica. Quattro milioni di euro, o giù di lì, praticamente sciupati. Oggi piazza Umberto I è addirittura off limits perché il sindaco Spagnuolo ed il capo dell’Ufficio tecnico Aquino hanno chiesto alla compagnia assicurativa Unipol il pagamento dei danni causati dalla pista di ghiaccio. Saranno, eventualmente, i periti a stabilire se è così, se i danni, cioè, che si sono appalesati dopo lo smontaggio della pista, apparentemente esterni al perimetro, siano stati effettivamente causati da fenomeni di shock termico o dai carichi indotti dalla pista, dieci volte inferiori a quelli dei tir che trasportano la strumentazione dei cantanti che si esibiscono in concerto. In ogni caso, qualunque sia la ragione, Piazza Umberto I oggi è tutt’altro che un biglietto da visita da esporre con orgoglio.
Commenti
Infatti non ritengo che le sollecitazioni, il ghiaccio o qualsiasi altro fenomeno legato alla pista di pattinaggio possa aver determinato i guasti alla pavimentazione del piazzale perchè tutti sappiamo che sulla stessa pavimentazione sono transitati carichi ben più pesanti della pista e piovuti molti più millimetri di pioggia e cadute gelate di quelli a cui è stata soggetta la pavimentazione in questo periodo di permanenza della pista di pattinaggio. D'altra parte poi la manifestazione non è la prima volta che si presenta al pubblico ed in precedenza non ha fatto danni. I tecnici nostri concittadini lo sanno benissimo ma nessuno vuole esprimersi perchè la casta è sacra e va rispettata. Piuttosto vediamo se il collaudo è stato effettuato senza riserve ed addirittura se è stato fatto.
Nell'ambiente della pubblica amministrazione si conoscono bene i fatti e di una cosa io mi vergognerei ricorrendo subito al riparo e cioè di aver lasciato impresso sul posto il mio nome quale direttore di lavori.
gli altri per deludermi ci hanno messo anni. Tu ci hai messo 8 mesi. se non vuoi distruggerti devi sistemare la situazione dell'ufficio tecnico che sono i padroni assoluti di Atripalda, più nel male che nel bene. qualsiasi Sindaco che è salito al Comune sono sempre stati sottomessi dall'ufficio tecnico che a loro volta si nascondono dietro di voi. io spero che non ti farai influenzare da questo ufficio perchè Atripalda ha ancora un briciolo di fiducia nei tuoi confronti, fai togliere quelle transenne dalla piazza dimostrami che controllerai di persona e transenna dal dulcis in furno dove le mattonelle non ce ne sono più spero di vederti in piazza da solo e non con i componenti dell'ufficio tecnico.
tu che sei di casa del tribunale, perchè non gliene mandi una copia della lettera???
Ma c'è stato un collaudo?
Se fossi l'assicurazione , aprirei certamente un contenzioso.
O CI SONO DELLE CONNIVENZE?????
IO SONO X LA RIMOZIONE DELL' [...] CHI VUOLE COMMENTI....... ......
P:S. Chi vuole può collegarsi al sito www.raffaelelasala.it
al tag "piazza Umberto I" ne leggerà delle belle. Ricordo di aver sollevato pubbliche riserve in occasione della presentazione dell'opera nella Dogana, segnalando sin da allora, una prevedibile insufficiente 'tenuta' dei materiali. Non ci fu verso e poi quelli posati in opera mi sembrarono addirittura più fragili ed inadatti (diciamo piastrelle cucina come da capitolato di edilizia economica e popolare...). E così sia.