Carmela Martino festeggia oggi il grande traguardo del centenario circondata dai parenti. Alle ore 11:00 riceverà la visita del sindaco Spagnuolo
Era il 21 novembre del 1912 quando nacque Carmela Martino, in una frazione di Avellino, oggi chiamata Picarelli, anche se, lei ci tiene a ribadire, che è atripaldese come tutta la sua famiglia. Non ricorda perché il padre andò a registrarla ad Avellino ma ricorda che ha sempre abitato ad Atripalda, prima a Capo La Torre, poi in Via Serino, dopo la "casa spaccata" fino ai confini con Cesinali. Una vita fatta di lavoro nei campi e come bracciante, arrivata al traguardo dei 100 anni passando per tre ischemie, due ictus e una operazione al femore di appena cinque anni fa. Oggi Meluccia, come viene chiamata dai pronipoti, è residente ad Alvanite in una piccola casa, ma a lei sta bene. "Non ci vedo tanto bene, da un orecchio non ci sento proprio, mentre dall'altro sento pochissimo, prendo poche medicine e mangio poco. Non amo le visite mediche e odio i dottori, per questo sono arrivato a 100 anni". Meluccia racconta che il periodo più difficile è stato durante le due guerre, anche se la voglia di vivere è stata sempre tanta. Dopo la seconda guerra mondiale si è tirata su le maniche e lavorava sodo, dalla mattina alla sera, prima nei campi a dare un mano ai familiari e poi nel tabacchificio a selezionare le foglie del tabacco. Per Meluccia il Comune ha predisposto una copia dell'estratto di nascita originale ed un omaggio floreale a cura del Sindaco Paolo Spagnuolo e dell'Amministrazione che le sarà donato questa mattina. Lei festeggerà a Contrada Tiratore dove ci sono il nipote Mario con la sua famiglia e i pronipoti di casa Anzante. Purtroppo molti dei parenti non ci sono più, lei li ricorda a malapena con malinconia. Ma ora c'è da pensare ai suoi 100 anni e al suo futuro.