Ad Atripalda le percentuali di raccolta differenziata sono pessime da oltre tre anni
L’assessore provinciale all’ambiente Domenico Gambacorta ha recentemente esortato i sindaci dei comuni meno virtuosi ad approvare rapidamente i programmi di raccolta differenziata spinta per raggiungere le percentuali richieste dalle normative vigenti. Un appello che è stato, quindi, rivolto anche ad Atripalda dove la percentuale di indifferenziata raggiunge ancora il 73 per cento. A tal proposito si è espresso l’assessore cittadino all’ambiente Antonio Prezioso.
Assessore Prezioso, negli ultimi tre anni, Atripalda ha fatto registrare dati pessimi, come se lo spiega?
«Purtroppo, questi numeri trovano la loro ragion d’essere nel passaggio da “De Vizia” all’attuale gestore IrpiniAmbiente. Da allora, si è registrato un progressivo scadimento del servizio. In questi anni ho ricevuto diverse segnalazioni da cittadini sfiduciati e che, con i propri occhi, sostengono di aver visto gli operatori di tale società sversare nello stesso sito i rifiuti precedentemente differenziati. Non avendo prove di quanto affermano, ovviamente, non ho potuto intervenire direttamente ma questo malcontento ha creato una reazione a catena che ha indotto molti cittadini a essere meno attenti».
Recentemente, ha dichiarato che è tutto pronto per l’avvio del nuovo sistema di porta a porta spinto. Conferma tale imminenza?
«Per quanto riguarda il piano cittadino, posso confermare che è stato tutto stabilito con IrpiniAmbiente, però non conosciamo alcuni piccoli aspetti e, ciò che è più importante, i costi del nuovo servizio. Purtroppo, devo ammettere che, in barba alle nostre continue richieste, non abbiamo ottenuto dai vertici della società i dettagli necessari per partire, quali la manodopera aggiuntiva, i tempi e i costi di gestione. IrpiniAmbiente è molto poco chiara da questo punto di vista, anzi, sembra regnare la massima opacità a tutti i livelli. Ho personalmente richiesto il loro piano industriale sulla raccolta ma non ho ricevuto nulla se non dei numeri generici. Se fossimo una società privata, lo ammetto, probabilmente saremmo già partiti, ma visto che pesa sulle nostre spalle la responsabilità nei confronti dei nostri cittadini, abbiamo deciso di congelare il tutto in attesa di avere risposte più chiare».
Possiamo dire, quindi, che la data di inizio novembre non sarà rispettata…
«Personalmente sto lavorando al progetto da quando sono stato investito della delega all’ambiente, senza perdere neanche un minuto. Spero che ci sarà presto uno schiarita e che il servizio possa partire. Non posso esimermi, però, dal temere che la concretezza non sia la caratteristica migliore di IrpiniAmbiente, tutt’altro».
Ritiene che i costi di gestione del servizio resteranno invariati?
«Abbiamo calcolato un iniziale aumento dei costi in ragione dell’aumento del personale che sarà impegnato nella raccolta. Questa spesa, però, tenderà a contrarsi in breve tempo grazie alle premialità che puntiamo ad ottenere».
Posto che il porta a porta sta incontrando oggettive difficoltà, come mai la percentuale di differenziata resta ancora così bassa?
«Colgo l’occasione della domanda per fare un appello ai cittadini: la legge e il senso comune obbligano tutti a differenziare i rifiuti, senza furberia o disinteresse. L’ambiente ha bisogno dell’apporto di tutti, soprattutto dei commercianti e degli imprenditori».