Mercoledì, 08 Gen 25

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Chiesa del Carmine, i lavori ancora non partono

Dopo la posa in opera della prima pietra… non si è visto più nessuno: a cosa è servita la parata di autorità?

A due mesi dalla celebrazione della posa della prima pietra della nuova chiesa di “Santa Maria del Carmine”, l’area che doveva essere adibita a cantiere è rimasta desolata, inattiva e priva di alcuna indicazione utile. Chi passa per Via Antonio De Curtis non ha la minima sensazione che in quell’area, benedetta e consacrata alla Madonna, possa sorgere un luogo di culto; eppure appena due mesi fa, il 25 aprile, proprio in quella zona centinaia di fedeli erano stati invitati insieme alle autorità civili, militari e religiose alla celebrazione della posa della prima pietra. La costruzione della nuova chiesa, finanziata in parte dalla CEI con i fondi dell’8XMille, era stata fortemente voluta dalla diocesi di Avellino, che aveva investito tempo e denaro sul prestigioso progetto a firma del noto architetto di fama internazionale Giovanni Ascanelli. Alla cerimonia della posa della prima pietra, oltre ai rappresentanti dello studio di progettazione, erano presenti anche i responsabili delle ditte coinvolte nella canterizzazione che, a detta dei presenti, si sarebbe dovuta avviare dopo qualche giorno. Anche il Vescovo di Avellino, Mons. Francesco Marino, era entusiasta dell’inizio dell’importante opera e, benedicendo la prima pietra, affidò l’opera alla Madonna del Monte Carmelo affinché i fedeli potessero affidare le proprie anime a Gesù Cristo. Nonostante le preghiere e l’interessamento della curia di Avellino, da due mesi nell’area non è stato registrato alcun movimento. Nessuno sa perché: nè l’Ufficio Tecnico di Atripalda, che ha dato il permesso a costruire, nè la Diocesi d Avellino. Non c’è cantiere e nemmeno il cartello che indica l’inizio e la fine dei lavori. Tantomeno i mezzi che dovrebbero dare il via ai lavori. Nessuno lo dice ma pare che manchino alcune firme, proprio quelle che dovrebbero sbloccare quel famoso finanziamento iniziale di tre milioni di euro. Tra i fedeli c’è il sospetto che l’operazione del 25 aprile scorso sia stato solo il pretesto per una passerella pre-elettorale; secondo altri la celebrazione sarebbe stata anticipata di qualche mese sui tempi realmente previsti per permettere alla curia di pubblicizzare l’operazione dell’8XMille. Comunque sia, a questo punto è chiaro che l’intera comunità dei fedeli, parroco compreso, sia stata ignara spettatrice di una operazione di marketing. Della costruzione della nuova chiesa molti punti non sono ancora chiari: per quanto riguarda i costi, nessuno sa quanto richiederà l’opera in totale; non si sa ancora a quanto ammonti il contributo in denaro della CEI, nessuno sa quanto i fedeli dovranno ancora raccogliere per terminare la chiesa. Insomma, a questo punto è chiaro che nulla era pronto per il 25 aprile, ma lo stesso si è deciso di procedere: non abbiamo ancora capito perché e a beneficio di chi.

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