Dureranno quattro giorni le celebrazioni religiose in onore del patrono mondiale della gioventù. Restaurata l’antica effige
L’effige di San Luigi Gonzaga, risalente agli inizi del ‘900, fu donata alla Parrocchia del Carmine dal Canonico Primicerio Enrico Giella (nato ad Atripalda il 7 novembre 1881 e deceduto il 6 novembre 1955). Del Canonico Giella qualcuno, ancora oggi, ricorda la passione per l’organo e le doti musicali. Prima del sisma del 23 novembre del 1980, l’effige di San Luigi era collocata nel primo spazio posto a sinistra della chiesa. A seguito dell’intervento della Sovrintendenza delle Belle Arti di Avellino e Salerno, la stessa fu rimossa e collocata nell’oratorio della Confraternita di Maria SS. Incoronata del Carmelo. L’icona è ritornata al suo vecchio splendore grazie all’interessamento del parroco don Ranieri Picone e grazie alla collaborazione di Carmine D’Agostino e del maestro Carmine Tranchese i quali ne hanno curato il restauro. Il programma religioso dei festeggiamenti avrà inizio il giorno 18 giugno alle ore 19.00 con la benedizione della statua e del Triduo e culminerà il 21 giugno alle ore 19.00 con la messa Solenne in onore del Santo, officiata dal Parroco Don Ranieri Picone.
San Luigi Gonzaga nacque il 9 marzo 1568 da Ferrante Gonzaga e dalla piemontese Marta Tana di Santena, venne battezzato il 20 aprile a Castiglione dello Stiviere. I genitori si conobbero alla corte di Filippo II e si sposarono a Madrid il 15 novembre 1566, secondo le norme del concilio di Trento. Fu la madre, donna di cultura e di fede, ad educarlo alla preghiera e alla carità. Nel 1577-78, insieme al fratello Rodolfo, Luigi si spostò col padre a Bagni di Lucca e fu poi accolto alla corte di Francesco de’ Medici a Firenze dove studiò latino e spagnolo e frequentò Palazzo Pitti giocando con le principessine Eleonora, Anna e Maria.
A Firenze Luigi, davanti alla santissima Annunziata, si consacrò alla Madonna. Dal 1581 Luigi visse a Madrid dove si precisò la sua vocazione: il 15 agosto 1583, davanti alla Madonna del Buon Consiglio nella chiesa del collegio della Compagnia di Gesù, il Signore lo volle gesuita. Il 25 novembre 1587, nella cappella del quarto piano, pronunciò i primi voti religiosi e passò alla teologia e alle missioni in India. Nel 1588 ricevette gli ordini minori in San Giovanni in Laterano. Nel febbraio 1591 scoppiò a Roma un’epidemia di tifo petecchiale e fu tra i primi volontari. Il 3 marzo trasportò un appestato all’ospedale della Consolazione, ebbe subito un febbrone che lo avvolse e lo avviò alla morte che lo colse, “martire di carità”, il 21 giugno1591.
San Luigi Gonzaga è passato dall’egoismo alla protesta, dalla protesta alla proposta, dalla proposta alla socialità, dalla socialità alla carità: mirabile esempio di austerità e purezza evangelica, è patrono mondiale della Gioventù.
Di lui Paolo VI disse nel marzo 1968: “Luigi concepì la sua esistenza come un dono da spendere per gli altri”;
Giovanni Paolo II nel giugno 1991: “Il Padre misericordioso ha concesso a Luigi d’immolare la sua giovinezza in un servizio eroico di carità fraterna”. Pregherò in particolare per i giovani, affinché venerando la memoria di San Luigi, si impegnino anche ad imitarne la vita e a seguirne gli esempi...”
Benedetto XVI “ Invocatelo, cari giovani, perché vi aiuti a costruire un’intima amicizia con Gesù che vi renda capaci di affrontare con serietà la vostra vita.”
Il Parroco
Don Ranieri Picone