Via Orto de’ preti era pericolosa da tempo, interviene la “Verde Collina”
La strada che costeggia palazzo Caracciolo continua a restare chiusa per il rischio di crolli e l’Amministrazione comunale non sembra interessata ad intervenire: partendo da queste premesse l’associazione “La Verde Collina”, direttamente coinvolta perché una delle vie d’accesso a contrada San Gregorio è interdetta, sta cercando di verificare perché la situazione è completamente ferma. E così, spulciando fra le carte al Comune, è spuntata fuori un’ordinanza “fantasma” di chiusura al traffico di via Orto de’ Preti disposta dal Comando dei Vigili Urbani il 25 novembre scorso ed, in realtà, eseguita solo tre mesi dopo, quando, in seguito al crollo di parte del tetto di palazzo Caracciolo a causa della forte nevicata, i Vigili del fuoco chiesero provvedimenti urgenti. In sostanza, è emerso che, durante un sopralluogo effettuato dai funzionari dell’Ufficio tecnico comunale il 24 novembre scorso, la facciata dell’antico edificio già mostrava evidenti fenomeni di distacco della muratura perimetrale e, di conseguenza, che sarebbe stato necessario chiudere la strada fino alla messa in sicurezza del fabbricato. Ma sia dell’ordinanza (mai pubblicata), sia della necessità di mettere in sicurezza palazzo Caracciolo nessuno ne ha saputo mai niente fino ai giorni della nevicata. A distanza di oltre due mesi, però, la situazione è divenuta insostenibile e l’associazione “La Verde Collina”, rappresentata dal presidente Vitantonio Panarella, dopo aver appreso con sorpresa dell’ordinanza “fantasma”, ha dato incarico legale all’avvocato Andrea De Vinco di verificare se vi siano state delle omissioni e, soprattutto, se, quando e come l’ordinanza è stata notificata agli eredi Alvino per effettuare il lavori di messa in sicurezza, eventualmente disponendoli a carico del Comune ed in danno ai proprietari. Secondo una prima valutazione del legale, mancherebbe la tutela giuridica di quei cittadini che hanno bisogno di transitare e di sostare lungo la strada interessata dalla chiusura per il pericolo del crollo. Secondo il legale mancherebbe nell’ordinanza sindacale la volontà dell’Amministrazione di risolvere il problema, visto che non chiede ai proprietari del palazzo pericolante di mettere in sicurezza il tratto ma neanche si indica chiaramente che in caso di mancato intervento nei tempi necessari si proceda con la esecuzione in danno. L’ordinanza di novembre non indica nessuna soluzione solo la chiusura della strada, a questo punto crediamo a tempo indeterminato, nessuna richiesta ufficiale alla famiglia Alvino nessuna richiesta di intervento alla famiglia e nemmeno la diffida ad eseguire i lavori con esecuzione in danno. Perché non invitare con una nuova ordinanza con diffida la famiglia Alvino e tutti gli eredi interessati a mettere in sicurezza Palazzo Caracciolo?