Mercoledì, 08 Gen 25

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Ore decisive per il futuro della “Masi”. Palladino: Se sarà necessario, scenderemo in piazza

Proprio mentre sono in corso le prescrizioni alla media, si sta cercando di evitare l’accorpamento con Manocalzati e la perdita della sede dirigenziale. La soluzione potrebbe essere l’unificazione delle scuole cittadine. Si moltiplicano le pressioni politiche

Le preiscrizioni scadono il 20 febbraio

La sorte della scuola media “Masi” si sta decidendo proprio in queste ore. L’istituto di via Pianodardine rischia seriamente, infatti, di perdere l’autonomia attraverso un accorpamento amministrativo con l’istituto comprensivo di Manocalzati, a cui sarà assegnata la sede della dirigenza per via del più alto numero di iscritti (519 contro 341). Tutto ciò proprio mentre si sperava, invece, di raccogliere i frutti dell’ottimo lavoro svolto dalla nuova dirigente Medugno e dell’intero corpo docenti nell’ultimo anno, anche attraverso forme di intensa collaborazione con la Direzione didattica della Primaria.

In questo periodo, infatti, sono in corso le prescrizioni degli alunni provenienti dalle quinte classi della Primaria, che si chiuderanno il 20 febbraio, attese con una certa trepidazione dopo il calo degli anni passati. L’accorpamento con l’istituto comprensivo di Manocalzati (che racchiude anche i comuni di Candida, Parolise e San Potito) ancora non è ufficiale e, per ora, è solo una, seppure molto concreta, ipotesi contenuta nel piano di ridimensionamento della rete scolastica prevista dall’assessorato provinciale alla Pubblica istruzione di concerto con i sindacati di categoria e l’Ufficio scolastico provinciale. La giunta provinciale dovrebbe ratificare la proposta in questo fine settimana, ma da alcuni giorni si sono intensificate le pressioni politiche per evitare di vedere penalizzata la città di Atripalda. L’accorpamento al comprensorio di Manocalzati, infatti, ma in particolare la perdita della direzione, potrebbe avere notevoli ripercussioni non solo sotto l’aspetto puramente logistico, ma soprattutto sull’attività didattica, sulla composizione delle classi, sulla qualità del corpo docenti ed, in generale, sull’autonomia dell’istituto, vanificando tutti gli sforzi compiuti per restituire alla “Masi” la capacità non solo di evitare la fuga di alunni atripaldesi verso Avellino, ma anche di ritornare ad essere punto di riferimento per i comuni limitrofi, come stava cominciando ad avvenire dopo l’appannamento degli anni scorsi.

L’Amministrazione comunale sta cercando di rimediare alzando la voce: «Stiamo tentando di opporci con ogni mezzo a quella che ci appare come una ipotesi assolutamente pazzesca - ha dichiarato l’assessore Palladino nel corso di un incontro con la stampa -. Gli alunni di Atripalda, fra materne, elementari e medie, sono il triplo degli alunni del comprensorio di Manocalzati, ragion per cui non si capisce perché anziché pensare di accorpare la media “Masi” al Circolo didattico di Atripalda, si sia pensato di accorparla all’istituto comprensivo di Manocalzati. Evidentemente, hanno pesato scelte di carattere puramente politico tese a salvaguardare comuni più piccoli ma politicamente meglio tutelati in Provincia. La riprova sta nel fatto che nella precedente ipotesi di razionalizzazione datata 23 dicembre, la “Masi” non rientrava, mentre rischiavano i comuni di Pratola Serra e Prata, poi cancellati nella stesura definitiva datata 9 gennaio. E se la giunta provinciale dovesse confermare l’accorpamento della “Masi” a Manocalzati siamo pronti ad organizzare una forte protesta di piazza».

Anche gli esponenti cittadini e provinciali dell’UDC e La Sala di Merito è Libertà stanno cercando, in queste ore, di fare pressione sulla Provincia affinché, se accorpamento dev’esserci, avvenga almeno fra tutte le scuole di Atripalda, il che consentirebbe alla “Masi” di conservare la sede della dirigenza almeno fino alla conclusione dell’anno scolastico 2012-2013 (quando scadrà l’attuale contratto della dirigente Medugno), per poi arrivare all’unificazione con il Circolo didattico diretto da Parziale.

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