Mercoledì, 08 Gen 25

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La “Masi” rischia di perdere la presidenza

Il piano di ridimensionamento della rete scolastica prevede l’accorpamento della media con l’istituto comprensivo di Manocalzati

La scuola media conta 341 iscritti

Dopo la pausa natalizia, per il Ministero dell’Istruzione si apre un intenso periodo di decisioni e scadenze destinate a preparare il prossimo anno scolastico, come il ridimensionamento della rete scolastica per gli istituti con un numero di studenti inferiore o poco più superiore a 500. Infatti entro il 31 gennaio il Ministro Profumo, si esprimerà sulla riforma varata dal Governo Berlusconi e probabilmente ripresa da quello Monti. In Irpinia saranno 41 le scuole in meno, a fronte delle 91 esistenti, per un taglio complessivo del 45%. Entro la fine del mese anche la Regione Campania, come le altre regione d’Italia, dovrà presentare al Miur il proprio piano di ridimensionamento, dichiarando quanti e quali sedi scolastiche saranno costrette a chiudere per accorparsi con altre più grandi. A rischiare non solo le scuole dell’Alta Irpinia e alcuni istituti superiori del capoluogo, ma anche la media “Raffaele Masi” di Atripalda. Da quanto si apprende da una proposta della Provincia di Avellino, la Presidenza dell’istituto atripaldese sarà accorpata a quella dell’istituto comprensivo di Manocalzati, in quanto possiede numero inferiore di alunni iscritti (341 contro i 519), con ripercussioni notevoli sui cittadini che hanno iscritto i propri figli alla Masi. Ma si perderà anche l’importanza e l’immagine della storica scuola media, in quanto dovrà sottostare alle regole della dirigenza di Manocalzati,e quindi di un paese con numero alquanto inferiore di popolazione. Il taglio sarebbe attuabile con l’unione di un minimo di mille studenti, mentre per le istituzioni scolastiche autonome la soglia è di 600, ridotti a 400 per i siti a bassa densità di abitanti. Obiettivo principale è quello di fare cassa risparmiando 2600 stipendi tra presidi e dirigenti amministrativi, oltre i salari di più di 2000 bidelli, con un alleggerimento di circa 172 milioni di euro. In sostanza, con l’inizio del nuovo anno scolastico, le scuole che non rientreranno nei parametri,come appunto la Masi, non avranno più dirigenti. Il Ministro dell’Istruzione ha sposato totalmente la causa della Gelmini, per mettere mano in modo equo e funzionale alle situazioni più squilibrate, contribuendo, a suo parere, al miglioramento del sistema. Ad esempio, la distribuzione delle risorse umane sul territorio, cioè i posti di docente che non sempre corrispondono a criteri equilibrati e proporzionati al fabbisogno della popolazione scolastica. Profumo ha cercato invano di indorare la pillola, anche se le lamentele e i dubbi generali si sollevano non solo dalla nostra Provincia ma da tutta Italia. La riforma porterà i benefici sperati? Increduli straremo a vedere i prossimi sviluppi.

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