Giovedì, 09 Gen 25

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Volley negato per il “giallo” delle quote assicurative

Nel passaggio di consegne fra vecchia e nuova società di pallavolo non si è trovata traccia delle iscrizioni già versate

La palestra della Primaria di via Manfredi

Alcuni genitori si sono già rivolti ai carabinieri di Atripalda anche se sperano di non essere costretti a sporgere denuncia: la vicenda riguarda diversi bambini, pare addirittura 27, iscritti lo scorso ottobre ai corsi di pallavolo giovanili ed ora impossibilitati a continuare l’attività perché non coperti dall’assicurazione antinfortuni. La società che gestisce i corsi, la SSD Pallavolo Atripalda guidata dal presidente Antonio Guerriera, subentrata, dal primo novembre scorso alla precedente, la Green Volley guidata da Franco Capaldo, non avrebbe trovato traccia nei registri e nei documenti dei versamenti relativi alle quote assicurative e, di conseguenza, ha chiesto ai genitori dei bambini di provvedere al pagamento dell’importo di 15 euro, anziché 30 euro, proprio per tener conto dello spiacevole “disguido”. Tuttavia, i genitori, sostenendo di aver già versato la quota prevista alla precedente gestione, si rifiutano di mettere di nuovo mano al portafogli.

Il presidente Guerrera fa sapere: «Abbiamo riscosso le quote assicurative a partire dal mese di novembre, emettendo regolare ricevuta. Il problema fa capo ad un’altra società, ma nel momento in cui ne siamo venuti a conoscenza, per non arrecare didagi alle famiglie, ci siamo fatti carico del 50% della quota assicurativa».

Dunque, i genitori affermano di aver già pagato quanto dovuto, la nuova società afferma che a loro non risulta, non resta che chiudere il cerchio registrando la posizione di Franco Capaldo: «Sono dispiaciuto per quanto sta accadendo, ma posso assicurare che il denaro certo non è sparito. Le prime quote di iscrizione sono state utilizzate per coprire le spese per l’avvio delle attività in autunno, pagando la pulizia straordinaria della palestra, le bollette delle utenze telefoniche e altre spese relative alla messa in sicurezza, mentre le assicurazioni sarebbero state perfezionate successivamente. Poi, alla fine di ottobre, la gestione dei corsi, staff tecnico compreso, è passata alla nuova società e la nostra attività è cessata. Per quanto mi riguarda, sono disponibile a confrontarmi con la nuova società e con i tecnici per venire a capo della situazione».

Insomma, almeno a parole, sembra ci sia tutta la volontà di trovare una via d’uscita ed evitare che i genitori si vedano costretti a rimettere mano al portafogli oppure, addirittura, sentendosi truffati, a presentare una denuncia ai Carabinieri.

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