Un gruppo di 26 tour operator caucasici in visita alle cantine Feudi di San Gregorio e Zì Pasqualina in un viaggio enogastronomico e paesaggistico
In occasione della visita in Italia di un gruppo di venticinque Tour Operator della Russia (provenienti da Mosca - S. Pietroburgo - Rostov sul Don) con cinque giornalisti a seguito, dal 17 al 24 maggio l’EPT di Caserta ha organizzato per gli ospiti la visita delle zone costiere, della Reggia di Caserta e delle zone interne, precisamente dell’ Irpinia che contorna le cantine dei Feudi di S. Gregorio, Sorbo Serpico. I caucasici hanno così potuto osservare le verdi colline irpine e assaporare la gastronomia locale, vero vanto delle terre di mezzo. Giunti di buona mattina hanno potuto ammirare le meraviglie del verde ebbro e i filari ordinati di viti che si rincorrono con continuità dalla sommità della collina, in località Cerza Grossa. La visita si è poi spostata all’interno dell’azienda vinicola, costituita da un’architettura moderna che ben si sposa con il paesaggio, creando una osmosi senza eguali. La natura sembra quasi abbracciare il cemento-acciaio e dargli vita e regalare immagini a colori nelle ampie vetrate della struttura. Un immenso giardino, infatti, circonda l’impianto, anticipato da ulivi secolari e da un invaso d’acqua che simula un ruscello ed evoca gli antichi giardini Zen. Un immenso tappeto di rose profumate, nei più svariati colori, si apre alla vista dei visitatori (100 specie e 109 qualità) e sull’altro lato del ruscello, un giardino di erbe mischia i suoi profumi a quelli delle rose creando un unicum naturale senza eguali. In esso vengono coltivate oltre 30 piante officinali che evocano il più famoso orto di virgiliana memoria che, la tradizione vuole, il poeta realizzò all’eremo di Montevergine. I visitatori russi sono estasiati, ammirano il paesaggio, fotografano, chiedono informazioni ed ascoltano con attenzione il racconto dei luoghi dall’accompagnatrice. Dopo aver ammirato tutte le fasi della cantina, si passa all’assaggio di un ottimo Taurasi (Premio miglior Taurasi dell’anno 2007) nel quale l’olfatto si perde e si miscela a tutti i profumi del giardino soprastante. Il viaggio non poteva concludersi richiamando solo le terre di Eno: in questo l’azienda Feudi di San Gregorio ha ben saputo valorizzare il territorio, realizzando il ristorante “Marennà” con tutti i prodotti della cucina casereccia nostrana che hanno una cultura antica e genuina e preparati dal sapiente chef Paolo Barrale nella moderna arte della nouvelle cuisine.
Gli ospiti russi si sono ripromessi di tornare e nessuno ha resistito alla tentazione di portare in patria l’oro nero e berlo con parenti ed amici. Valorizzare le zone interne, spesso estromesse dei circuiti costieri, trova in queste azioni il giusto veicolo. Il programma prevedeva infatti anche una visita ai resti dell’antica Abellinum, ma per ragioni di tempo è stata rimandata ad un'altra occasione: per fortuna, si è evitata così una brutta figura alla luce degli ultimi eventi che hanno visto la chiusura dei cancelli dello storico sito, un’altra occasione persa per incrementare il turismo delle zone interne. La giornata si è conclusa con il pranzo al Ristorante Valleverde, conosciuto ai più come “Zia Pasqualina”, di Atripalda, dove gli ospiti hanno assaporato la genuina gastronomia irpina sciogliendosi, alla fine del pranzo, in un lungo applauso rivolto al titolare Sabino Alvino.