Giovedì, 09 Gen 25

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Santa Rita, un modello di donna per i tempi duri

Per la prima volta la statua della santa è portata in processione da donne

Foto Biagio Venezia

Domenica 22 maggio, la piccola Chiesa di San Nicola era gremita di fedeli. Nelle messe che si sono succedute migliaia di persone hanno voluto rendere omaggio a Santa Rita. Alle 19.30, Piazza V. Veneto e Via Roma erano colme di persone che attendevano, in un silenzio incredibile, di ricevere la benedizione delle rose che Don Ranieri ha impartito dal ballatoio della Chiesa.

Ha fatto seguito una lunga processione, una manifestazione spontanea, sentita, senza alcuna partecipazione “formale”. Alla fine, ognuno ha portato le rose nelle proprie case. Ognuno con una preghiera, una speranza, un desiderio. Si celebrava una grande figura di santa: S. Rita, un modello di donna per i tempi duri. I suoi furono giorni di un secolo tragico per le lotte fratricide, le pestilenze, le carestie, con gli eserciti di ventura che invadevano di continuo l’Italia. La tradizione ci racconta che, portata alla vita religiosa, fu data in sposa ad un uomo brutale e violento che, convertito da lei, venne in seguito ucciso per una vendetta. I due figli giurarono di vendicarlo e Rita, non riuscendo a dissuaderli, pregò Dio farli piuttosto morire. Quando ciò si verificò, Rita si ritirò nel locale monastero delle Agostiniane di Santa Maria Maddalena. Qui condusse una santa vita con una particolare spiritualità in cui veniva privilegiata la Passione di Cristo.

Ed è per questo carattere di Santa Rita che tante donne hanno voluto “farsi carico” della santa portando, per la prima volta, la statua sulle spalle. Molti maschietti erano perplessi: la pedana dorata, recentemente restaurata, e la santa potevano costituire un peso eccessivo per le spalle femminili. Nessun problema. Grande determinazione e volontà hanno sopperito abbondantemente ai muscoli. E’ stato un modo per appropriarsi di una manifestazione religiosa che celebra una grande santa, si, ma anche una grande donna. La donna che, più dell’uomo, è in prima linea per i problemi del lavoro, della famiglia, dei figli, della crisi economica e di valori. L’atto di caricarsi il peso della statua è stato un atto di grande coraggio e determinazione che può, forse, considerarsi un momento di svolta significativo anche per la nostra piccola realtà cittadina.

Giovanni Iannaccone

Priore Confraternità di santa Monica

(tutti gli scatti realizzati da Biagio Venezia sono pubblicati nella fotogallery).

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