Giovedì, 09 Gen 25

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Nelle ceneri del Comitato, rinasce il doposcuola ad Alvanite

I genitori si stanno caricando della responsabilità dell’iniziativa

Il centro sociale di Alvanite

Quando c’è volontà si può resistere ad ogni sconvolgimento: testimonianza di ciò deriva da contrada Alvanirte e dal suo doposcuola che da circa un anno e mezzo era divenuto un punto cardine per i giovanissimi del quartiere grazie al contributo di docenti volontari e del Comitato di Quartiere impegnato nella sorveglianza e nella gestione. Tuttavia, l’incertezza delle dimissioni e del decadimento di tale organo aveva generato un momento di criticità subito rientrato. Il pronto soccorso, infatti, è venuto dagli stessi genitori della contrada che hanno deciso di riacciuffare i remi tirati in barca dal comitato e di iniziare a navigare verso il sicuro porto dell’istruzione e dell’aiuto ai loro figli: Sabino Cerchia, Modestino Carpentiero, Ornella Tavino, Vito Emilio Lo Russo, Anna Evangelista, Sonia Capaldo, Antonietta Cannuto, Roberto Giuliano, Luisa Imparato, Umberto La Rocca, Anna Gelsomino e Anna Davidde sono i nomi di coloro che, con secelta spontanea, hanno deciso di sostituire i membri del comitato in tutte le incombenze necessarie al normale svolgimento delle attività che si tengono per cinque giorni a settimana. Insomma, un progetto di sostegno scolastico ed integrazione che non muore ma che anzi approfitta della tempesta per rinascere e sbarcare in acque nuove fatte di maggior partecipazione collettiva e di unione nelle difficoltà. Ritornano così all’azione adulti allontanatesi magari per problemi personali e lavorativi e lo fanno offrendo, con turni che assicurino almeno una presenza fissa agli incontri, pulizia, assistenza, controllo e sistemazione dei locali. Questo perché, spiegano, il doposcuola è un’iniziativa che funziona, importante per i bambini e l’integrazione di Alvanite e qualificante anche per l’amministrazione e tutta la città. A loro, ora, il compito di assicurare la presenza di almeno due docenti al giorno d’italiano e matematica e la voglia di incrementare le potenzialità dell’appuntamento. E magari sarà questo il caso in cui chiusa una porta si possano aprire portoni d’impegno collettivo.

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