Ha colpito gli animi l’improvvisa morte di Roberto Nittolo, 20enne di Grottolella colpito da una terribile malattia
Dopo un anno esatto dall’azione di solidarietà che nel gennaio 2010 coinvolse la parrocchia di Sant’Ippolisto e l’intera cittadinanza di Atripalda, nella notte tra venerdì e sabato scorsi si è improvvisamente spenta la vita di Roberto Nittolo, il giovane di Grottolella che da anni combatteva contro un linfoma cerebrale non operabile ed un decorso della malattia terribile e doloroso. Tutta la città ha accolto la notizia con grande sgomento e tristezza, riconoscendosi inerme di fronte alle tragedie che, senza pietà, spazzano via anche le speranze di un 20enne meraviglioso. Questa, infatti, è l’immagine del giovane che trapelava dalla comunità di Grottolella, di cui è originario don Enzo De Stefano, e dalla testimonianza dei parenti atripaldesi. Appartenente all’Azione Cattolica, era un punto fermo per la comunità sia dal punto di vista dell’animazione giovanile che dell’assistenza a grandi e piccoli. Pieno di entusiasmo, nonostante già agli inizi del 2010 pesasse soli 39 chili, ha sempre camminato sulle sue gambe lungo quella strada ormai da tempo decisa per lui, si è appoggiato alla fiduciosa e paterna mano della fede trovando in essa la forza, mai scalfita, di affrontare il proprio destino con la leggiadria di chi davvero si è sollevato dalle catene terrene. In lui dimorava anche la forza da donare ai suoi familiari durante quel calvario collettivo per il quale la città di Atripalda riuscì a contribuire con 4mila euro raccolti tra le offerte dei fedeli (furono sparsi volantini in tutta la città) e destinati alle cure mediche e all’assistenza sanitaria tanto pesanti per la mamma casalinga ed il papà manovale. Purtroppo, però, la battaglia è durata solo un anno. I funerali si sono svolti domenica 30 gennaio presso la chiesa Madre di Grottolella e tutto il paese ha dimostrato grande solidarietà per i genitori Giuseppe Nittolo e Rita Tropeano, nonchè per i fratelli Antonio e Vincenzo. “Robertino” era davvero amato da tutti, anche ad Atripalda: un giovane splendente, nato per essere amato, morto per essere amato.