Mercoledì, 08 Gen 25

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Ricercatore e insegnante, risiede e lavora in Francia

La “fuga dei cervelli” coinvolge anche Atripalda: Sandro Bimonte, 32anni, “emigrato” oltralpe 6 anni fa, ha una certezza, quella di non tornare più in Italia

Sandro Bimonte

Ogni giorno sentiamo parlare attraverso i mezzi d’informazione di cervelli in fuga, ossia di giovani talentuosi e preparati che fuggono all’estero per trovare lavoro e soddisfazioni economiche. Questo accade anche ad Atripalda ed il professore Sandro Bimonte ne è un esempio tangibile. Abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo proprio ad Atripalda, agli inizi di dicembre, nell’ambito di un progetto tecnico promosso dal Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università degli studi di Salerno per elaborare applicazioni finalizzate alla tutela dell’ambiente. Fin qui nulla di strano, tranne il fatto che questo studioso atripaldese di 32 anni vive e lavora in Francia da 6 anni.
Professor Bimonte, ci illustra il suo curriculum accademico?
Mi sono laureato con lode, nel 2003, in Informatica presso l’Università di Salerno con una tesi di ricerca elaborata in collaborazione con l’INSA di Lione grazie ad una borsa di studio. Poi ho conseguito un master MUTS presso l’Università del Sannio. Nel 2004 ho vinto il concorso per un dottorato di ricerca presso l’INSA di Lione nell’ambito del progetto internazionale del CORILA per la salvaguardia della laguna di Venezia. Nel 2006 ho vinto il concorso per una cattedra d’informatica, della durata di un anno, presso l’Università di Grenoble. Non soddisfatto pienamente della carriera universitaria e desideroso di ritornare a fare ricerca ho vinto il concorso, a tempo indeterminato, come professore e ricercatore presso il Cemagref di Clermont Ferrand, l’Istituto Nazionale Francese per la ricerca ambientale e agricola.
In quali circostanze ha maturato la decisione di andare all’estero?
Come detto, sono andato una prima volta in Francia per il completamento della tesi di laurea. Dopo essermi laureato e visti i risultati brillanti della dissertazione con una pubblicazione scientifica, i miei docenti di Salerno mi hanno consigliato di andare fuori poiché non c’erano possibilità di avere una borsa di dottorato a Salerno. Non convinto del consiglio, ho conseguito un master MUTS presso l’Università del Sannio e, dopo essere arrivato secondo ad un concorso per un dottorato di ricerca presso il CNR di Pisa, ho deciso di ritornare in Francia.
Ci può descrivere l’impatto che ha avuto con una realtà così diversa da quella in cui aveva vissuto in precedenza?
L’impatto è stato molto difficile sia dal punto di vista sociale sia didattico. Sono arrivato a Lione, una metropoli di mezzo milione di abitanti, ho vissuto per più un anno in una residenza universitaria dovendomi adattare ad uno stile di vita totalmente diverso, provvedendo da solo a tutte le mie esigenze con una disponibilità economica molto scarsa e con l’aggravante di non conoscere la lingua. Per partecipare al concorso per il dottorato ho dovuto studiare il francese contemporaneamente alle lezioni universitarie. Non so come ho fatto, ma alla fine dell’anno accademico parlavo francese ed ho vinto il concorso, ottenendo il mio primo incarico ed il primo stipendio.
Dove lavora in questo momento?
Dal 2009 vivo a Clermont-Ferrand, città del centro della Francia, capoluogo del dipartimento del Puy-de-Dome e della regione dell’Alvernia, famosa per essere la sede storica dell’azienda di pneumatici Michelin. Sono a tutti gli effetti un funzionario dello stato francese, impiegato presso il Cemagref con la qualifica di ricercatore e professore. Inoltre, insegno informatica all’Università di Vichy. Molto frequenti sono i viaggi sul territorio francese e all’estero per partecipare a conferenze scientifiche in cui è richiesto il mio contributo.
Dalle sue parole si è capito che nutre la passione per la ricerca, quali risultati ha ottenuto?
La ricerca è la mia vocazione, anche se non disdegno l’insegnamento universitario che sono obbligato a svolgere. Ho conseguito più di quaranta pubblicazioni scientifiche del settore ed ho partecipato ad oltre venti conferenze.
In quali paesi è stato invitato per partecipare alle conferenze?
Sono stato in quasi tutti i paesi dell’unione europea, poi in Serbia, in Turchia, in Tunisia, ma l’esperienza professionalmente più gratificante l’ho vissuta in Canada. Infatti, presso l’Università di Laval nel Québec, ho partecipato in qualità di esperto accademico alla delegazione del governo francese per la stipula di un accordo di collaborazione con il governo canadese.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Sto lavorando alla promozione e all’organizzazione di una conferenza francofona di Business-Intelligence a Clermont-Ferrand. Sto portando avanti diverse ricerche per l’elaborazione di modelli informatici applicati al risparmio energetico delle imprese agricole ed allo smaltimento dei rifiuti organici.
Ritornerà mai a lavorare in Italia?
In Italia vengo spesso per partecipare a conferenze alle quali sono invitato, così come accaduto a dicembre con l’Università di Salerno. In particolare ritorno appena posso ad Atripalda per incontrare i miei genitori, mio fratello, parenti e amici. Credo, però, che non tornerò più a lavorare in Italia.

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