Mercoledì, 08 Gen 25

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Iannaccone: Commercio sempre più penalizzato

Parcheggi, mercatino e iniziative natalizie: il presidente di AssoCia boccia l’Amministrazione

Gerardo Iannaccone

Il periodo natalizio, quello in cui i commercianti lavorano di più, o almeno sperano di farlo, è alle spalle. Quest’anno AssoCia si è tirata indietro, a differenza del passato non ha organizzato nessun evento, soprattutto per ragioni economiche, vantando ancora un credito dall’Amministrazione comunale per una fornitura di energia elettrica risalente al 2007. Alcuni commercianti di via Roma, però, con il contributo del Comune, si sono organizzati quantomeno per decorare la principale arteria cittadina, segnando una distinzione rispetto alla linea dell’associazione. Il presidente Gerardo Iannaccone è rimasto a guardare e oggi ne parla, partendo da alcune questioni di stretta attualità.

Presidente, la sosta a pagamento è stata momentaneamente abolita: è un bene o un male per il commercio?

È mortificante constatare che questioni così importanti vengano affrontate da parte dell’Amministrazione con tale leggerezza. Il lavoro, in questo caso sia quello dei parcheggiatori che quello dei commercianti, non può essere così pesantemente penalizzato. Senza contare il danno d’immagine per tutta la nostra città.

Cosa bisognerebbe fare?

Per gestire la sosta a pagamento i parcometri potevano essere una buona soluzione, dalle entrate certe, ma il piano non è stato studiato adeguatamente, tanto da generare dubbi sia in chi lo ha proposto, sia in chi doveva attuarlo. Si introdurranno i grattini? È un sistema altrettanto valido, ma bisogna predisporlo con attenzione.

Da qualche tempo a questa parte in Piazza si svolge il mercatino dell’antiquariato: che gliene pare?

Nulla in contrario se davvero si fosse trattato di un mercatino dell’antiquariato. Ma la merce che ho visto sulle bancarelle era di tutti i tipi: biancheria, zinali, collane, calamite, orologi d’imitazione e finanche film pirata. L’iniziativa può considerarsi positiva solo se accompagnata da un regolamento e da controlli. Per non parlare della puzza di benzina che emanavano i gruppi elettrogeni che ogni espositore utilizzava per illuminare la propria merce. E anche l’idea di collocare il mercatino sull’area pedonale va ripensata per non creare troppi disagi a chi è abituato a passeggiare, soprattutto il sabato e la domenica: svolto in questo modo mi pare che il mercatino abbia portato vantaggi per pochi e danni per tanti. Ho sentito dire che forse non si farà più, almeno non più così. Però mi è sembrato anche un modo per farci immaginare come potrebbe un giorno svolgersi, con i dovuti accorgimenti, il mercato in Piazza.

Natale è alle spalle: come le sono sembrate le iniziative organizzate?

Se per iniziative natalizie s’intendono gli appuntamenti culturali organizzati dalle varie associazioni o dalle scuole si può essere più che soddisfatti perché sono stati ammirevoli. Se ci riferiamo, invece, al contributo fornito dall’Amministrazione comunale per sostenere il commercio e per restituire un’immagine positiva della nostra città il discorso cambia. Basta ricordare che nei giorni antecedenti la vigilia di Natale, Atripalda era praticamente paralizzata, senza alcuna gestione del traffico, con una via d’uscita come quella rappresentata da via Cammarota improvvisamente invertita e non credo che ciò abbia rappresentato un vantaggio per il commercio. Viceversa, la domenica dell’avvio dei saldi, mentre ad Avellino si sgomitava, la città si presentava spenta e desolatamente vuota nonostante quasi tutti i negozi fossero aperti. Rispetto allo scorso anno credo ci sia stato un calo di oltre il 20% degli acquisti, un fenomeno diffuso ma che non ha risparmiato Atripalda, soprattutto se lo rapportiamo con il 2007, l’anno della pista di pattinaggio in Piazza, quando i commercianti hanno lavorato molto.

Oltre al contributo di AssoCia, cos’è mancato?

È mancata una seria programmazione. L’Amministrazione, alla fine, comunque ha sperperato oltre 7mila euro, di cui circa 2mila euro per l’energia elettrica alle luminarie, oltre 2mila euro per il presepe in Piazza, rimasto acceso 24 ore su 24, e 3mila euro per lo spot andato in onda, dal 23 dicembre, sulle emittenti televisive locali. Soldi che, sommati ai circa 4mila euro spesi dai commercianti di via Roma per le luminarie, restituiscono un totale di oltre 11mila euro che, invece, grazie a qualche sponsor e allargando la partecipazione anche ad altre attività commerciali, sarebbero potuti diventare 20 o anche 25mila euro, ovvero quanto bastava per decorare tutta la città e per organizzare tutte quelle iniziative che negli anni passati hanno fatto parlare bene di Atripalda in tutta la provincia. Il sindaco, quando ne abbiamo parlato agli inizi di dicembre, ha chiuso subito il discorso dicendo che non c’erano soldi. Poi i soldi li ha trovati e li ha buttati…

Lei però, in quella occasione, aveva chiesto al sindaco di avere indietro i soldi spesi per l’energia elettrica nel 2007…

A conti fatti, vantiamo circa 12mila euro e non ci rinunceremo: siamo uno dei tanti creditori del Comune. Ma sarebbe bastato anche un acconto, un segnale concreto di disponibilità, per farci ripartire, perché, viceversa, siamo stati indotti a pensare che se AssoCia tira fuori i soldi va bene, se deve averli indietro non va più bene. La lezione di quest’anno dovrebbe far riflettere: non ci si improvvisa organizzatori, né negoziatori. Faccio un esempio: il Comune ha speso 3mila euro per far mandare in onda uno spot all’antivigilia di Natale. A parte il fatto che non è servito a nulla perché il marketing non va fatto solo attraverso le tivvù, ma anche e soprattutto attraverso i giornali e la cartellonistica, sapete quanto sarebbe costato quello stesso spot se lo avessimo proposto noi commercianti alle tivvù locali? Zero euro. Dico zero perché il potere contrattuale che hanno i commercianti, che investono tutto l’anno nella pubblicità, soprattutto se sono organizzati in associazione, non ce l’ha un’Amministrazione comunale.

I commercianti di via Roma, però, hanno avuto un contributo dall’Amministrazione comunale…

Personalmente non ho approvato l’iniziativa di decorare solo una strada ed i miei colleghi lo sanno. Il commercio atripaldese non si fonda solo sulle vetrine di via Roma, ma si esalta quando tutta la città è coinvolta e diventa attraente nel suo insieme. Non credo che montando le luminarie per trecento metri si sia convinto qualcuno in più a spendere da noi.

AssoCia è ancora utile?

AssoCia, in termini operativi, non esiste più, ma si è visto cosa succede quando ci tiriamo indietro. Fin quando, però, ci sarà questa amministrazione, assolutamente lontana dai commercianti, non credo che avremo molto spazio.

Però qualche problema al vostro interno pure ce l’avete visto che a Natale vi siete divisi…

Non c’è un grosso spirito associativo, è vero, forse perché c’è molta apatia visti i tempi che corrono. Ad inizio dicembre nessuno è venuto a chiedermi quale fosse il programma per Natale, a testimonianza di uno scarso interesse. Per due volte ho tentato di farmi da parte per evitare di personalizzare lo scontro con l’Amministrazione e salvaguardare l’associazione, ma sono sempre stato invitato a restare al mio posto. Nessuno si tira indietro ma nessuno si fa avanti: siamo destinati a continuare così in attesa di tempi migliori.

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