Mercoledì, 08 Gen 25

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Defunti, il mancato corteo unico fa discutere

Non si placano le polemiche sulla decisione dell'Indipendente e della Filantropia

La deposizione della corona d'alloro ai Caduti

Il 4 novembre, come promesso, i soci del Circolo dei Combattenti di Atripalda, intitolato al “Cav. Antonio Lombardi”, hanno reso memoria a tutti i caduti in guerra. Il presidente Gerardo Moschella ha aperto il corteo davanti alla sede alle ore 16, insieme ai soci e una cinquantina di persone, tra cui il presidente della Filantropia Sabino Lombardo, il comandante della locale stazione dei Carabinieri Maresciallo Costantino Cucciniello, il vice sindaco Enzo Aquino, i consiglieri comunali Raffaele La Sala, Antonio Acerra, Massimiliano Del Mauro, Antonio Prezioso, Paolo Spagnuolo e Antonio Iannaccone che ha raggiunto il corteo in Piazza. Era presente anche la Confraternita della Misericordia con alcuni volontari, una di loro ha anche letto la preghiera in onore ai caduti in tutte le guerre. C’era anche un trombettista che ha suonato due volte le note del Silenzio. Il corteo partito da Contrada Santissimo si è snodato tra Via San Nicola, Via Roma per finire ai piedi del Monumento ai Caduti. La cerimonia è stata seguita da alcuni curiosi lungo la strada, ma in tutto, davanti al monumento si cono contate cinquanta unità, a testimonianza che i cortei sono poco seguiti, come già ampiamente annunciato dai presidenti dell’Indipendente e della Filantropia in una missiva spedita al sindaco già all’inizio dell’anno. Il Professor Fabio Fusco presidente dell’Indipendente ha ribadito in questi ultimi giorni quanto già detto su queste colonne: “La scarsa partecipazione impone delle serie riflessioni, qualcuno mi ha chiesto perché si deve chiudere con la tradizione, perché rinunciare, io a loro ho fatto un’altra domanda: ma voi, l’anno scorso dove eravate? Dove sono tutte le confraternite? Dove sono tutti gli iscritti delle benemerite associazioni cittadine?”. Anche Lombardo chiede di riflettere e concorda con Fusco: tutti dicono che Atripalda è cambiata, sarà il segno dei tempi, sarà che non c’è tempo nemmeno per i defunti, sarà che non c’è tempo nemmeno per socializzare. La scarsa partecipazione è sotto gli occhi di tutti e l’ultimo corteo lo ha dimostrato; in città al massimo si arriva ad una cinquantina di presenze, sia per i caduti in tutte le guerre, sia per tutti i defunti. È solo colpa degli organizzatori o davvero è la città ed i suoi abitanti che sono cambiati? Il presidente dei combattenti ha ribadito che non rinunceranno mai al corteo, almeno loro reggono, con bandiere e vessilli sul fronte dell’indifferenza.

Poche le persone presenti il 4 novembre scorso

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