Mercoledì, 08 Gen 25

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
Tu sei qui:

L'Aipa: il canile è ancora sotto sequestro

«Due tettoie e quattro lavoretti non si riescono a concludere da un anno e mezzo»

L'ultimo nubifragio ha fatto allagare il canile

E poi saltano fuori Sindaci giustizialisti che divulgano ordinanze per abbattere legalmente i randagi (Altavilla Irpina) o che ordinano al gestore di un canile privato di lasciare 186 cani in mezzo alla strada camuffandoli da cani di quartiere bersaglio dei tir che sfrecciano nel nucleo industriale di Cervinara: tutto questo sempre in provincia di Avellino. Forse non è chiaro a tutti che a tutti i nostri sindaci non importa nulla dei cani randagi.
Tutti ci conoscono e conoscono la realtà del canile municipale di Atripalda, se non altro per i cani che dall'intera provincia vi vengono abbandonati perchè esiste il canile. Tutti conoscono l'enorme, immensa, difficoltà in cui viviamo quotidianamente per aiutare i cani, per sbarcare il lunario, per far fronte alle emergenze quotidiane e continue, ma nessuno (privati e istituzioni) ha, in questi lunghissimi venti anni, allungato una mano per aiutarci:
Insomma! Ma siamo proprio meridionali "brutti, sporchi e cattivi"?
Il comune di Atripalda non paga la miserabile retta al canile da gennaio 2010.
Le fognature otturate sono state segnalate all’UTC da sei mesi e l'espurgo non arriva perchè "non ci sono soldi".
Con il canile allagato (e le foto parlano chiaro) i tecnici dell'UTC buttano l'occhio dal cancello esterno ad oltre 100 metri e vanno via. Nell'intera giornata non si è visto più nessuno: i cani possono stare come il baccalà a mollo..tanto sono cani e non parlano, non giudicano, non protestano, non fanno cortei come i mercanti del giovedì: non votano.
Il colmo? Questo canile è sotto sequestro dall'aprile 2009 ed oggi, ottobre 2010, è ancora sequestrato.
Quattro lavoretti di adeguamento e due tettoie non si riescono a concludere da un anno e mezzo: manca la volontà, manca la partecipazione, manca l'interesse individuale perchè il randagismo, con ignoranza inteso quale problema cani, non raccoglie voti, non è merce di scambio, non è potere di rappresentanza e di accaparramento di favori personali e di famiglia.
Siamo indignati per quanto accade sulla nostra pelle e quella dei cani; adesso diciamo basta a questa "quadriglia politica da scaricabarile".
Chiediamo, pubblicamente, al Prefetto di Avellino di intervenire seriamente, convocare tutte le rappresentanze istituzionali e tutte le associazioni animaliste iscritte all'albo regionale per affrontare con ponderatezza e responsabilità la questione randagismo, con annessa gestione e prevenzione dello stesso.

Angela Luongo

(Presidente AIPA)

E-mail Stampa PDF