Il voto online scatena un "testa a testa" all'ultimo voto, poi vince... nessuno. E ora sotto con la sentenza del Tar
Estate calda ad Atripalda: nella realtà e nel mondo virtuale. Il sondaggio di questa settimana, ha infatti registrato il pienone di votanti e di commenti. Forse perché la questione è spinosa e sta a cuore a molti o forse perché la competizione appassiona: fatto sta che alla domanda: “Chi preferiresti come comandante dei Vigili Urbani” si è scatenata una vera corsa alle urne virtuali.
A spuntarla, tra i due candidati indicati Picone ed Oliva, nessuno dei due per pochi voti. Il 34, 1 %, infatti, si è espresso sfavorevole verso entrambi scegliendo l’opzione “Nessuno dei due”. Ad un centesimo di distanza, però, si è piazzato l’agente Luigi Oliva con il 33,1% (335 voti): la sua candidatura a vice comandante è stata spontanea, essendosi reso disponibile autonomamente a ricoprire il ruolo. Questo a differenza di Sabino Picone che ha conquistato il 25, 9 % dei voti e che è stato proposto alla carica dallo stesso comandante Parziale.
La sorpresa più forte, ad ogni modo, è venuta dalla risposta “Un Altro” che ha registrato il 7,5 % ed ha dato vita ad una accesa discussione tra i commenti: tra i nuovi nomi proposti dai lettori on line risaltano quello di Carmine D’Agostino, di Giuseppe Iannaccone e di Fausto Di Rito. Annotazioni, inoltre, riguardano anche i parametri di cui bisognerebbe tener conto nella scelta: professionalità, cultura, disponibilità ed impegno. Nonché l’opposizione tra anzianità e bisogno di cariche più giovani.
Centrali sono anche le proposte di istituzioni di nuovi concorsi: sia un concorso interno che possa imparzialmente decretare l’agente più meritevole sia un concorso che incrementi il numero di vigili urbani atripaldesi. Per il resto, tra accuse di un sondaggio truccato (possibilissimo ma non palesemente dimostrato: i miracoli della tecnologia!!), veri e propri fan club, diverbi e scambi di opinione la verità resta una: a decidere non saranno direttamente i cittadini e, nella relatività del tutto, non si può dire quanto sia un bene e quanto no.
Accanto a quella appena trascorsa, si presenta invece un’altra spinosa questione che ormai da tempo è viva tra le fila atripaldesi:la chisura di via San Lorenzo. Recentemente tornata alla ribalta a causa dei provvedimenti del Tar inerenti alla chiusura di via San Lorenzo (su base della mozione mossa da Prosidea e delle imprese della zona) e la volontà dell’amministrazione di esporre le proprie necessità di fronte al Consiglio di Stato entro 30 giorni. Sulla base, inoltre, della nota del tribunale amministrativo regionale secondo cui il Comune non avrebbe rispettato l’esito del referendum del 2004 e sulla risposta giunta dal Comune (che sostiene la obbligatorietà della scelta per motivi igienico-sanitari) la domanda è: “Secondo voi, via San Lorenzo deve rimanere parzialmente chiusa al traffico il giovedi mattina per consentire il mercato oppure deve essere riaperta trovando altre soluzioni?”
La parola al “tribunale popolare (virtuale) atripaldese”.