Oltre il 60% delle risposte hanno confermato la percezione che Atripalda è interessata da infiltrazioni malavitose

Colpi d’arma da fuoco contro le vetrine, droga e giri di squillo che coinvolgono Atripalda e tutta la provincia. Pensare che si tratti di coincidenze o di avvenimenti occasionali sarebbe sicuramente, seppur con inevitabili limiti, più confortante per tutti. O, per lo meno, più confortante del credere che la malavita organizzata napoletana, la Camorra, sia giunta ad attecchire anche da noi.

E proprio questo dubbio ha caratterizzato la pagina dello scorso sondaggio pubblicato su ilSabato.com che poneva ai lettori virtuali la domanda: “Secondo voi Atripalda è colpita dall’infiltrazione di organizzazioni malavitose di stampo camorristico?”

La maggiore risposta registratasi è stata in senso positivo: per il 61,4% dei votanti alle mura di casa nostra avrebbe attecchito il muschio camorristico, quello che cresce nell’ombra e che non dà troppo nell’occhio. Questa testimonianza potrebbe essere indice di due fattori: da un lato di una maggiore consapevolezza della diffusione capillare di queste organizzazioni e del loro potere e dall’ altro potrebbe essere il prodotto di una semplice suggestione. Fatto sta, che in entrambi i casi, il merito dell’approfondimento tematico andrebbe tutto ai media.

Di parere negativo, invece, il 27,7% dei votanti che ritiene probabilmente Atripalda un’isola immune alle organizzazioni di stampo camorristico confidando forse nel fatto che gli squali possano ignorare i piccoli specchi lacustri come la cittadina atripaldese: anche se i pesci grandi, spesso, si nutrono di pesci piccoli.

Solo il 10,9 %, poi, non accetta alcuna delle due ipotesi: “non saprei” come scelta di realismo.

Da supposizioni e timori, dunque, questa settimana si passa alla certezza: nel sondaggio presente sul nostro sito si affronterà nuovamente il tema mercato, considerando la recente evoluzione secondo cui la fiera del giovedi tornerà ad essere unica e si estenderà tra Parco delle Acacie e via San Lorenzo. Dopo discussioni su discussioni, mesi di tira e molla, lagnanze e ottimismo è ora di dare la parola agli atripaldesi on line: Data la situazione, voi pensate sia la soluzione migliore?