Scaduto l’appalto con la cooperativa, nessuno se ne preoccupa
La Villa comunale di Atripalda il sabato e la domenica resta chiusa. Proprio nei giorni in cui, tempo permettendo, il polmone di verde cittadino potrebbe essere maggiormente goduto, chi si avventura dalle parti di Piazza Sparavigna (ma da via Manfredi è lo stesso) trova il cancello inesorabilmente sbarrato. Durante la settimana sono i dipendenti della Biblioteca comunale ad aprire la Villa, ma nel week-end non ci pensa nessuno. E paradossalmente se qualcuno volesse davvero entrare, gli passerebbe anche la voglia. Illuminazione insufficiente, giochi per bambini rotti e trascurati, giardini pieni di carte e rifiuti (c’è anche il telaio di una vecchia bici) e bagni chiusi: così si presenta la Villa comunale di Atripalda. Un luogo che dovrebbe essere utilizzato per trascorrere qualche momento in relax si trasforma in un pugno nello stomaco. Da quando la gestione della Villa è tornata nelle mani del Comune nessuno se ne occupa più. Fino al 31 dicembre scorso la custodia e la manutenzione del verde era affidata alla cooperativa sociale “Oltre l’Orizzonte”, poi la convenzione non è stata rinnovata (e nemmeno è stato pubblicato un altro bando) e da quel giorno in poi la situazione sembra precipitata. La Villa oggi sembra un luogo abbandonato a sé stesso. Nei giorni scorsi c’è stato anche un sopralluogo dell’Ufficio tecnico, ma, per il momento, non è servito a nulla. E l’elenco delle inefficienze può continuare. Dalla fine di dicembre il Diurno di via traversa Dogana è chiuso. Per la stessa ragione: l’appalto è scaduto. E anche il parcheggio sottostante la Villa non è più regolamentato perché rientrava nello stesso appalto e da alcuni giorni è finito nel mirino dei vandali. Il primo gennaio infatti, i motori del cancello, i telecomandi, le chiavi e i cartelli sono stati portati via dalla cooperativa. E il cancello aperto ha permesso a vandali e balordi di rendere l’impianto un rifugio sicuro per loro e un inferno per i proprietari delle auto, che ogni mattina notano danni alle loro autovetture. Gli utenti avevano chiesto all’Ufficio tecnico di mettere in sicurezza la struttura e di riapplicare i motori al cancello senza ricevere però alcuna risposta. Qualcuno di loro ha avanzato l’idea di una sorta di autogestione, ma la cosa è improponibile poiché la proprietà appartiene al Comune e non può essere chiusa al pubblico se non ci sono contratti di gestione in atto. Qualcun’altro ha cercato di sapere se bisogna continuare a pagare il canone di 50 euro e, se sì, a chi: ancora, però, nessuna risposta. Per il momento quindi si va avanti così con la speranza che non accada niente, né a loro, né alle loro auto. Dal Comune solo l’avvertimento che, se va avanti così, il parcheggio sarà chiuso al pubblico in attesa dell’entrata in vigore del piano di valorizzazione che attraverso l’istituzione del canone per il posto auto dovrebbe portare nelle casse comunali almeno 24mila euro annui, sperando di vendere almeno 40, 50 abbonamenti a circa 50 euro al mese. Il problema è che ora, a pieno regime, ci sono 40 abbonati tra i quali qualcuno sta pensando seriamente di cambiare parcheggio se non avrà precise garanzie.