Il cittadino accusa: «Molte utenze hanno osservato tutte le disposizioni, altre, approfittando dell’assenza di controlli, hanno occupato abusivamente suolo pubblico»
Egregio sig. Prefetto di Avellino,
Il Commissario ad Acta del comune di Atripalda, dott.ssa Clara Curto, il 30 aprile u.s. con ordinanza prot.n. 7697 ha disposto:
- L’ inizio della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani con il sistema “porta a porta” esteso all’intero territorio comunale;
- Ordinato l’inizio di tale procedura dal giorno 2 maggio u.s., dettando, nel contempo, le modalità e i tempi dei rifiuti;
- Disposto l’applicazione di sanzioni amminsitrative nei confronti dei trasgressori e le procedure sanzionatorie previste dal art. 7bis dlgs n. 267/00;
- Vietato l’abbandono nel territorio comunale e il deposito dei rifiuti di qualsiasi genere su suolo pubblico;
- Demandato al comando di Polizia locale, alle altre forze di Polizia all’ASL la vigilanza sul rispetto del corretto funzionamento secondo le modalità prescritte nell’ordinanza stessa e la vigilanza sul rispetto delle norme di cui al dlgs n. 152/2006 e s.m. e i. in tema di abbandono dei rifiuti.
Successivamente Irpinia Ambiente - assegnataria del servizio di raccolta - collaborata da un tecnico del comune, ha provveduto, sia pure con qualche difficoltà iniziale, a consegnare a tutte le utenze i contenitori e/o carrellati. L’operazione di distribuzione dei contenitori e la successiva asportazione dalle strade dei vecchi maleodoranti bidoni è stata completata nella prima decade di maggio. Da allora alcune utenze hanno osservato puntualmente le disposizioni emanate dal commissario sistemando i carrellati nelle rispettive proprietà; altre, approfittando anche dell’inesistenza assoluta di controlli, hanno occupato abusivamente suolo pubblico e/o di uso pubblico. Trascorsi abbondantemente anche i termini di una accettabile tolleranza per le ovvie difficoltà iniziali di adattamento dei cittadini al nuovo sistema di deposito dei rifiuti, il Paese si ritrova in una situazione di disordine, di maggiore inquinamento e di più precaria vivibilità. Basti guardare la piazza Umberto I - salotto buono del paese - laddove da giorni in punti diversi della stessa si osserva uno spettacolo indecoroso e di grande inciviltà: carrellati variopinti , anche al centro della piazza, con accanto bustoni pieni di rifiuti solidi vari dai quali fuoriesce finanche del nocivo, per la salute pubblica, percolato. Ciò accade senza che alcun preposto al controllo abbia visto o veda tale incresciosa situazione ed intervenga: Sindaco, Assessore comunale competente che - quand’anche sfiduciato dalla s.v. rimane amministratore pubblico - vigili urbani, carabinieri, quest’ultimi che pur sono intervenuti con severa inflessibilità a difesa della salute pubblica dei cittadini dall’inquinamento ambientale provocato da diversi abitanti atripaldesi con l’accensione di fogliame e di residuo delle coltivazioni delle loro modeste campagne, risultano inesistenti: come se l’ordinanza emessa dalla dott.ssa Curto, distintasi per competenza, capacità, grande professionalità e decisionismo, non li riguardasse.
Sig.Prefetto, la presente viene indirizzata non solo per ringraziarLa di avere sfiduciando i nostri... capacissimi amministratori, aiutato il Paese a venir fuori da una situazione di inadeguatezza e di carenza assoluta in ordine al conferimento e raccolta dei rifiuti che per anni hanno visto relegato il nostro civilissimo Paese agli ultimissimi posti della graduatoria delle comunità più efficienti nella difesa dell’ambiente ma per chiederLe di intervenire con eventuali ulteriori provvedimenti nei confronti di tutti i responsabili assolutamente assenti, perché continui per completare le operazioni necessarie per ottenere finalmente un efficiente ed efficace servizio di pulizia del Paese, di difesa dell’ambiente e della salute e del rispetto intransigente delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia evitando così il ricorso ad altri organi in caso di eventuali ulteriori comportamenti omissivi.
Con la dovuta deferenza.
Manlio Berardino (cittadino di Atripalda)
Commenti
Ma cosa c'entrano i rancori del dottor Berardino con le irregolarità dal lui denunciate? Sta semplicemente facendo rilevare che sono state disattese da parte di moli condomini le disposizioni dettate dal Commissario ad Acta
che non prevedono di collocare i carrellati sul suolo pubblicoe e che tali inosservanze non sono state sanzionate tant'è che, ancora oggi, in molti punti della città fanno bella mostra i variopinti cassonetti nei quali i passanti depositano tutto quello che capita.
Grazie dottore Berardino.