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Mercato del giovedì, opinioni a confronto

L’assessore al commercio ed il comandante dei Vigili sono per Parco delle acacie, l’ex sindaco De Vinco ed il presidente di Associa, con il consigliere Moschella, guardano al centro

La discussione sul futuro del mercato si è riaccesa

Nove mesi non sono bastati per tradurre in atti concreti l’annuncio dato dall’Amministrazione comunale che il mercato settimanale entro un anno sarebbe tornato al centro città. Tutti i segnali, invece, sembrano andare nella direzione opposta e l’intenzione di riportare le bancarelle dov’erano un tempo è rimasta, per ora, solo sulla carta. L’idea, anticipata nel gennaio scorso nel corso di una riunione della commissione mercato a cui presero parte amministratori, sindacalisti e dipendenti comunali, era di ridurre la superficie delle piazzole e degli ambulanti. Il primo obiettivo sarebbe stato centrato attraverso un progetto (che nessuno ha ancora visto) che avrebbe racchiuso il mercato in 5mila metriquadrati anziché gli attuali 8mila; il secondo attraverso una rigorosa verifica dei requisiti di ciascun titolare che avrebbe fatto scendere di molto il numero delle presenze (ad oggi le revoche delle concessioni sono 14). Tuttavia, da quel giorno non è cambiato nulla e anzi sono tornate a circolare affermazioni generiche del tipo: «Sarà il progettista del Piano urbanistico comunale a dirci dove possiamo trasferire il mercato», recuperando le conclusioni della commissione consiliare istituita quattro anni fa dopo le violenti polemiche seguite allo spostamento del mercato da contrada Santissimo a parco Acacie. In più, anche il nuovo comandante della Polizia municipale, il tenente Giannetta, appena un paio di mesi fa ha affermato senza mezze misure: «Alternative all’attuale collocazione non ce ne sono». Insomma, l’impressione è che si stia giocando a nascondino e che le idee non siano poi così chiare. E forse è anche per questo che si registra una certa preoccupazione in chi sul ritorno del mercato al centro ci contava. L’ex sindaco Andrea De Vinco, sostenitore della lista guidata dal sindaco Spagnuolo, intervistato da il Mattino si è detto molto meravigliato dall’atteggiamento dell’Amministrazione comunale: «L’attuale collocazione è provvisoria - ha ricordato l’avvocato - e la volontà di paio di persone non può andare contro quella della città che sull’argomento si è chiaramente espressa con un Referendum consultivo».

Nel dibattito, poi, è anche intervenuto il Pdl attraverso il giovane consigliere Vincenzo Moschella: «Colgo con favore - si legge in una nota - l’appello rivolto dall’ex primo cittadino avv. Andrea De Vinco, già promotore nel 2004 di un referendum per un ritorno in piazza della fiera del giovedì. Negli ultimi mesi il mercato ha registrato un’emorragia di ambulanti e una fuga di utenti. L’attuale ubicazione, inoltre, è stata e potrebbe ancora essere oggetto di querelle giudiziarie ed esporre il Comune a nuovi contenziosi. E c’è anche da prendere atto che il comitato di quartiere di via Appia già da tempo sta denunciando lo stato di degrado del Parco delle Acacie causato dalla fiera del giovedì. Il mercato attualmente non apporta al nostro Comune alcun indotto, mentre regolamentato diversamente e dislocato in centro non farebbe altro che il bene delle numerose attività commerciali della Piazza Umberto I, di via Fiume, via Gramsci e via Raffaele Aversa». Le mosse dell’Amministrazione comunale, in effetti, sembrano più orientate ad una riduzione del mercato tale da sistemarlo interamente in parco delle Acacie che da trasferirlo altrove. L’assessore al commercio Antonio Iannaccone, che forse aspettava parole di maggiore chiarezza anche da parte del sindaco, resta cauto: «Non possiamo spostare il problema da una parte all’altra della città, abbiamo bisogno di più tempo per trovare la soluzione». Paolo Spagnuolo, invece, non si è mai sbilanciato completamente. In questi giorni, tuttavia, forse grazie anche ad una serie di colloqui informali, si è reso conto che la decisione non può essere rinviata ancora a lungo e che, probabilmente, il mercato va riportato al centro.

Tuttavia, un altro nodo piuttosto grosso sembrerebbe quello economico perché, stando sempre alle conclusioni della commissione consiliare, spostare il mercato al centro verrebbe a costare non meno di 363mila euro. Sarà vero? C’è chi, come Gerardo Iannaccone, giura, invece, che basterebbero molti molti euro di meno per trasferire tutti gli ambulanti: «Quattro anni fa, come Associa - ricorda l’ex presidente -, facemmo elaborare un progetto di massima che la commissione, di cui faceva parte l’attuale assessore al commercio, non volle neanche visionare. Per quanto mi riguarda, se ci fosse la volontà politica dell’Amministrazione, potrei recuperare quel progetto e contribuire a dare una risposta concreta al problema, impegnando certamente una piccola parte delle risorse di cui si parla». Insomma, quello economico è solo un pretesto dietro il quale si cela chi pensa che il mercato sta bene dov’è oppure un ostacolo vero? La risposta, evidentemente, si potrà avere solo verificando tutte le ipotesi.

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Commenti  

 
#4 giovanni giannitti 2013-11-03 17:43
e poi vi lamentate perche non ci sono soldi per le feste del santo patrono prima solo con la colletta dei commercianti si podevano fare le feste ora se loro non guadagnano non ci saranno mai abbastanza fondi in cassa si dice dai per avere perccio riportate il mercato dovera guesta e almeno una delle solluzioni, gianni
 
 
#3 isidoro 2013-10-29 16:43
Siamo perché il mercato ritorni in Piazza.
 
 
#2 cappuccetto rosso 2013-10-27 08:45
quello dell'ubicazione del mercato settimanale è un falso problema, attualmente si confrontano e si scontrano due modi diversi di fare politica Iex Democristiano nochè ex sindaco De Vinco, di cui i più attempati ricordano le [...] sia come primo cittadino sia come sostenitore di giunte e lui riconducibili e di chi valutando con un pò di razionalità non ritiene di ricondurre le condizioni della piazza, già penose adesso a pochi anni dal rifacimento ad un pietraio unico solo per CREARE L'NDOTTO. In cosa consiste l'indotto? presto detto: riportare un pò di gente in piazza così finalmente i negozi e le varie attività del centro, vedi i bar pizzerie e varie, nati come funghi, avrebbero una torta più grande da spartirsi. Ciò detto viene da fare una considerazione: se i mercatari e i negozianti hanno bisogno di questi aiutini vuol dire che bisogna rivedere qualcosa. Il mercato deve servire prioritariament e alla gente che va a comprare, trovando prezzi più convenienti, maggiore disponibilita e una migliore organizzazione. Era questo lo spirito per cui nacque la fiera di S.Marco, non dove si sarebbe fatto. Se i prezzi fossero convenienti si andrebbe anche a Pianodardine
 
 
#1 raffaele 2013-10-26 17:34
Caro avvocato De vinco, con questa amministrazione è inutile parlare di trasferimento del mercato, perché come dice un proverbio " o sazio nu crere o riuno ". Vediamo solo che molti ambulanti hanno abbandonato il mercato perché passivo.